1. Rapita e seviziata


    Data: 02/10/2018, Categorie: Etero Autore: marcoealice1234, Fonte: Annunci69

    Era un pomeriggio primaverile, con il sole che scaldava la pelle e gli uccelli che cinguettavano sugli alberi in fiore.
    
    La fresca brezza mattutina entrava dal finestrino e tutto l'insieme mi solleticava la libido.
    
    Stavo percorrendo la solita stradina di campagna, per rientrare a casa dal lavoro, quella che costeggia la chiesetta e la vecchia segheria, quando proprio davanti al parcheggio laterale del cimitero, scorgo una bellissima ragazza bionda sulla ventina. Venni assalito da un' eccitazione funesta, completamente rapito dall'ondeggiare della sua lucente chioma dorata sulla candida magliettina rosa da footing.
    
    L'istinto prevalse sull logica e decisi che doveva essere mia, a qualunque costo dovevo possedere quella graziosa creatura.
    
    Ignara dell'imminente pericolo continuava a correre lungo la stradina, forse persa nei pensieri o più probabilmente rapita dall'ultima hit della sua cantante preferita, sparata a tutto volume dall'ipod di ultimissima generazione.
    
    Le sue gambe, il suo sedere così seducenti incorniciate da un aderentissimo leggins nero cedettero quando sterzai davanti a lei, andando a schiantarsi inevitabilmente contro il fianco dell macchina.
    
    Rapido come un aquila che si abbatte sulla sua preda, mi precipitai ad aprire il bagagliaio dell' automobile, presi un grosso sacco nero di tela e mi scagliai su di lei a bendarla, tramortirla e scagliarla in quello che di li a breve sarebbe stata con molta probabilita la sua tomba. Legai le sue mani ...
    ... molto saldmente dietro la schiena e le ginocchia strette sul petto, sbattei lo sportello rabbiosamente, quasi con la bava alla bocca e partì a razzo.
    
    Mi guardai paranoico intorno e negli specchietti retrovisori, constatando che nessuno avesse assistito al misfatto. Arrivai allo stop in fondo alla via e lì probabilmente l'adrenalina mi abbandonò per lasciare spazio ad un angosciante paura.
    
    Mancavano ancora un paio di chilometri per essere al sicuro delle mura di casa, e quel tratto spesso era presidiato da carabinieri e polizia stradale, e Lei si dimenava come una cavalla imbizzarrita. Mi convinsi che bastava mantenere un aria seria e rispondere lentamente ed accuratamente alle ipotetiche domande che mi avrebbero fatto quindi accendendo la luce di svolta a sinistra mi incamminai.
    
    Col cuore in gola imboccai la via della mia residernza, pigiando subito il tasto di apertuta di cancello e garage, e solo una volta dentro al solito vialetto riuscì a tirare un sospiro di sollievo.
    
    Spensi il motore e per qualche secondo, la gialla luce lampeggiante del portellone che si richiudeva alle nostre spalle, fu la nostra unica compagna, prima che il buio toale ci inghiottì.
    
    Pensai che Lei avrebbe preferito restare nel Buio piuttosto che rivedere la Luce e di conseguenza il suo sequestratore.
    
    Vane speranze, la Luce arrivò.
    
    La tirai fuori a forza e la buttai sul vecchio ed ammuffito divano, e con il coltello le tagliai corde e vestiti.
    
    Il suo viso era mutato in uno strano ...
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