1. L’avvocato


    Data: 02/10/2018, Categorie: Cuckold Sesso di Gruppo Autore: Polipessa, Fonte: RaccontiMilu

    Parte I
    
    – Prego, accomodatevi
    
    L’avvocato fece strada alla coppia nel proprio ufficio, fino alle poltrone di raso, poi si sporse oltre la porta, vero la segretaria:
    
    – Chiara, lei vada pure, chiudo io l’ufficio questa sera ‘ e si tirò dietro la porta senza neppure ascoltare il ringraziamento della donna di mezza età.
    
    Intanto marito e moglie si erano accomodati sulle poltrone: lui sui cinquant’anni, magro, calvo, occhiali sottili sulla punta del naso; lei colombiana, sui quaranta, grassoccia, con la camicetta attillata che sembrava trattenere con difficoltà il seno prosperoso.
    
    – Avvocato ‘ esordì l’uomo, sorridendo per stemperare la tensione ‘ Allora andremo in prigione?
    
    L’avvocato, che aveva girato attorno alla scrivania per sedersi sulla sua poltrona, se ne uscì in una sonora risata:
    
    – Per questa volta non ancora, per questa volta no.
    
    La coppia si scambiò uno sguardo sollevato, benché entrambi sembrassero ancora piuttosto titubanti.
    
    – Quindi… – riprese l’omino – quindi tutto a posto?
    
    – Bhè, tutto a posto no.. – rispose fermo l’avvocato, fissandoli calmo negli occhi. Poi lentamente prese un fascicolo tra i numerosi che ingombravano la sua scrivania e lo aprì davanti a sè: Vediamo… – e si mise a sfogliare alcune carte, fino a trovare una serie di immagini in bianco e nero.
    
    – Ecco qua…
    
    i due clienti si sporsero in avanti sulla scrivania.
    
    – Ho fatto copia degli atti di indagine… Ci sono anche delle foto… estratte dal video della telecamera di ...
    ... sorveglianza ‘ e così dicendo gliele mise davanti.
    
    – Mi sembra che i fatti si siano svolti in maniera diversa rispetto a come mi avevate raccontato… – il suo sorriso era duro ma fermo.
    
    L’uomo prese in mano le fotocopie, man mano che le visionava le passava alla donna. Sudavano entrambi copiosamente, ma si vedeva che in realtà non erano affatto a disagio, come invece aveva immaginato il loro difensore.
    
    Le immagini sgranate, in bianco e nero, si riferivano ad un’area del parco cittadino, dietro il castello. I due comparivano in tutte le foto e in alcune di esse erano facilmente identificabili, specie in quella in cui entrambi se ne stavano inginocchiati ai piedi di un corpulento sconosciuto, intenti a praticargli un rapporto orale.
    
    L’avvocato attese che avessero sfogliato tutte le fotografie:
    
    – Sig. A*****, non mi aveva detto che doveva trattarsi senz’altro di un errore?
    
    L’uomo balbettò qualcosa, incapace di fissare negli occhi il suo interlocutore.
    
    Per un paio di secondi, che sembrarono eterni, la stanza rimase immersa nel silenzio. L’avvocato evidentemente godeva di questa sua posizione di superiorità, indispettito com’era dall’atteggiamento poco collaborativo che fino ad allora avevano avuto i clienti, ma questo silenzio venne inaspettatamente rotto dalla donna:
    
    – Vede avvocato’ – iniziò con voce ferma, senza esitazione, l’accento sudamericano e la voce roca ‘ Non potevamo certo sapere di quella telecamera’
    
    – Lo so, ma qua si tratta di atti osceni ...
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