1. A regola d’arte


    Data: 29/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... tastiera del telefono e riferì alla donna secca e sciupata della segreteria, che avrebbe potuto recapitare determinate pratiche dall’ufficio ai piani superiori, che sarebbe dovuta recarsi in banca lasciandoci opportunamente in tal modo da soli per discutere e per trattare nella maniera migliore, negoziando attentamente in ultimo su come poter procedere. Lui andò verso la porta, diede due giri di chiave alla serratura e rivolgendosi a me con la voce amorevole e soave, visibilmente elettrizzata mi disse:
    
    ‘Molto bene signorina Alessia, adesso veniamo ai fatti. Al momento abbiamo oltre due ore di tempo interamente per noi. Che cosa ne dice di cominciare e d’approfittare così di quest’irripetibile occasione, dal momento che &egrave senza timore uno speciale tornaconto senza eguali?’.
    
    In quell’esatto momento, invero, sarà stata la sua inattesa e sorprendente impazienza, quanto il suo energico e risoluto modo d’agire e di fare, però io placidamente acconsentii e mentre mi sfilavo la sottana rimanendo solamente con la blusa lui si rivolse nella mia direzione facendo altrettanto. Quando io lo vidi disadorno e scoperto non credetti per quello che scrutavo: non soltanto era a meraviglia ben costituito, bensì era dotato d’un suggestivo quanto conformato cazzo, la lanugine dell’inguine era in ordine, a quel punto io non potei che cominciare a lisciarlo inaugurandolo con entrambe le mani sentendolo manifestamente indurirsi sempre di più. Lui ansimando mi lasciò bonariamente fare, ...
    ... ben visibile e innegabile d’altronde che io gli avrei fornito un inedito benessere, procurandogli un elevato piacere, quel godimento dunque che accende e che infiamma per l’appunto due corpi perfettamente in sintonia tra di loro, così mentre stavo mordicchiando e succhiando quel suo prezioso quanto saporito cazzo, mi lasciai totalmente sagomare e quando lui volle affondarmi il focoso cazzo da dietro, io lo lasciai placidamente fare fino alla totale immoralità e alla complessiva perdizione dei sensi.
    
    Quando alla fine, estemporaneo e inatteso giunse l’acme del piacere, dal momento che erano trascorsi oltre tre quarti d’ora di costanti vicissitudini, mai come prima io mi sentii ardentemente ammaliata, inebriata e rapita da quell’evento, giacché nel frattempo era alquanto bizzarro e insolito vedere lui completamente sfinito e serenamente appagato lì accanto, dopo avermi totalmente sborrato addosso tutta la sua appassionata e focosa liquida energia imbrattandomi in abbondanza il seno, vederlo infine stravaccato su quella poltrona di cuoio con le gambe spalancate affrancato da quel lussurioso benessere.
    
    In un baleno tutto ricomparve assettato e sistemato come prima, noi due ci ricomponemmo di nuovo alla scrivania puliti e rinfrescati, con un sorriso adatto e calzante di convenienza e di tornaconto per l’avventurosa e fausta occasione, sennonché in conclusione bussarono alla porta. La segretaria con un tempismo eccezionale rientrò con un’aria affannata e collocò boccheggiante ...