1. Il poker è anche un gioco/ 3 - la riscossa


    Data: 25/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    La rivincita gliela concessi già il sabato successivo. Anche se eravamo d’accordo nel giocare solo una volta al mese, stavolta avevano diritto a giocare in tempi brevi.
    
    Come si ricorderà nella puntata precedente, dopo aver spogliato completamente la moglie, avevo suggerito di fare sesso con me, a tre. Non era nelle more del gioco, ma eravamo tutti tre eccitati al punto che sarebbe stato sciocco non consumare.
    
    Adesso però dovevo giocare con un debito di partenza di 500 euro. Non glieli dovevo dare, sia ben chiaro, ma non potevo incassare le vincite sulla moglie prima di arrivare a pareggiare i conti.
    
    E non andò bene. Scontato il debito con Elena, per cui non si toglieva quello che vincevo, arrivai solo a sfilarle le mutandine e metterla una volta davanti a me piegata 90 gradi con i gomiti sul tavolo da gioco, in modo che potessi guardarle da dietro - seduto – la figa e il buco del culo. Mi concessero anche di prendere in mano la figa come se fosse una spugna, ma tutto finì lì. Erano quasi le due di notte e avevo perso contanti per 650 euro.
    
    A conti fatti, la scopata della volta precedente valeva ben quello che mi era costata la serata successiva.
    
    Li salutai abbracciandoli e tornai a casa, dove mi concessi una sega imperiale. Me la ero meritata tutta e la consumai pensando a loro che scopavano alla mia salute.
    
    La volta dopo andò meglio, perché persi solo350 euro prima di vincere un pompino da Elena. E lo vinsi con un piccolo tris vestito: lui ce l’aveva di ...
    ... 10. Me l’ero giocato bene perché l’avevo convinto che non avevo nulla in mano.
    
    - Come lo vuoi? – Chiese Franco tradendo una certa eccitazione.
    
    – Vuoi che si metta in ginocchio qui davanti a te?
    
    - No, – risposi. – Preferisco mettermi comodo in camera da letto.
    
    - Allora seguimi, – disse Elena, incamminandosi ignuda.
    
    I vestiti glieli avevo cavati vincendoglieli e vederla spogliare mi aveva caricato come sempre. Il pompino in quel momento era la ciliegina sulla torta.
    
    - Vieni anche tu. – Dissi a Franco. – Voglio che ci guardi.
    
    Lui, che sarebbe venuto comunque, si alzò volentieri e ci seguì.
    
    Giunti in camera, mi spogliai in un baleno mentre Elena sistemava una fila di cuscini per farmi stare come un pascià: a X, gambe e braccia allargate, il cazzo che si stagliava verso il cielo. Conosceva i miei gusti.
    
    Franco abbassò le luci, accese un po’ di musica e andò a sedersi sulla poltroncina. Da lì avrebbe visto la moglie di culo mentre mi sbocchiava. Pensandoci, sarebbe piaciuto anche a me vedermi così… he he
    
    Elena si mosse con calma. Salì piano sul letto a quattro zampe e si avvicinò al cazzo maestoso che la stava aspettando pettoruto e pieno di sé. Lei iniziò ad lisciarmi gli inguini, passandovi piano con la mano. Mi accorsi che si era avvicinata col viso dall’alito che accarezzava il glande. Avvicinò le mani al pene e abbassò il prepuzio, la pelle che protegge il glande, la cappella. Ebbi un sussulto perché è il momento preparatorio più importante. Spinse ...
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