1. La camera oscura


    Data: 22/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: papavero, Fonte: RaccontiMilu

    Si conobbero ad una mostra.
    
    Mora, procace, disinibita lei; intellettuale, artista, stravagante lui.
    
    Un gioco di sguardi fin dal primo impatto, quando davanti ad un quadro non particolarmente interessante si erano trovati a scambiare una parola in più. Una chiacchierata che durò più di quel che avevano previsto, così da ritrovarsi insieme davanti ad una birra ghiacciata ed un’ottima pizza.
    
    Lei raccontò tutto di sé fin da subito, certa di trovare davanti a sé un ottimo ascoltatore, e così fu. Lui la guardava, la osservava, ogni tanto le lanciava qualche sguardo fugace nella scollatura, ampia e bene in vista di lei. Amava farsi guardare, era stata da sempre una primadonna e le piaceva stare al centro dell’attenzione. Non disdegnava i suoi sguardi, anzi. Con un tocco leggero, si passò le dita sulle labbra, per asciugare gocce di birra inesistenti, al solo scopo di provocare chi le stava davanti.
    
    Il suo accompagnatore cominciò a sciogliersi di più, non si sa se fu la birra o la presenza di quella ragazza davanti a lui che lo metteva perfettamente a suo agio, ma si confidò e cominciò a raccontare di sé.
    
    Faceva il vigile del fuoco, non a tempo pieno, vista la crisi. Ingannava il tempo che gli rimaneva dipingendo quadri e scattando fotografie in analogico.
    
    Lei rise, di una risata ingenua e spontanea. Si usava ancora l’analogico? Lui le disse di sì: niente ti dava più soddisfazione di creare qualcosa dal nulla solo grazie al tuo occhio e ad uno strumento quasi ...
    ... magico quale poteva essere una macchina fotografica, giocando con parametri che solo una persona dotata di senso estetico riusciva a bilanciare per trarre qualcosa di veramente unico. Poi, la parte più bella veniva dopo, durante lo sviluppo ma soprattutto durante la stampa: sentire il profumo della carta ancora da impressionare, l’odore forte e pungente dei liquidi fissatori, osservare tutto alla luce rossastra della camera oscura. Non c’era nulla di più eccitante.
    
    ‘Invece sì’, penso lei.
    
    Gli propose entusiasta un giro in quella camera oscura, ma lui si oppose. Nessuna donna era mai entrata nel suo ‘regno’, si sentiva un po’ in imbarazzo ad aprirla a qualcuno che non fosse lui stesso. Lei non si diede per vinta e per ribadire il concetto che ogni suo desiderio doveva essere esaudito allungò leggermente la mano e con fare confidenziale la posò sulla sua coscia tonica da pompiere. Lui finalmente cedette, stette al gioco e le si avvicinò sfiorandole la spalla con la sua, continuando a chiacchierare e a sfiorarsi, cercando il continuo contatto fisico.
    
    Arrivò l’ora di chiusura del locale e loro non avevano ancora esaurito gli argomenti di cui parlare. Decisero di fare una passeggiata sul lungomare, dove la frescura permetteva di godere di un panorama mozzafiato e finalmente di un po’ di privacy.
    
    Passeggiarono a lungo, raccontandosi a vicenda, aprendo il proprio cuore l’uno all’altra, senza riserve. Continuarono così fin quando lui si accorse di essere arrivato sotto ...
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