1. Da sotto la pioggia al caldo


    Data: 20/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn, Fonte: Annunci69

    Eravamo rimasti tutti a bocca aperta, io perché scoprivo che dai racconti i miei amici erano bisessuali, cosa che non avevo neanche preso in considerazione, mai pensato o immaginato, Alberto e Marco probabilmente sia per essere snudati di questa loro particolarità davanti a me, o per il racconto che esprime una visione diversa da quella che probabilmente loro avevano o credevano fosse. Io ero eccitato e nel contempo non sapevo se liberarmi di tutti i miei quesiti chiedendo direttamente a loro, sbilanciandomi e cercando di capire e di essere coinvolto anche io in questo nuovo mondo che mi si apre davanti e di cui non so nulla, ma dai racconti percepisco di piacere e corrispondenza, di amicizia ed affetto, di gioie e condivisione.
    
    Ma non ho il tempo, non mi viene lasciato e quindi si passa al controllo.
    
    Il richiamo agli impegni, che interrompeva di fatto il racconto, anche se completo in questa prima fase, ci aveva infastidito ma eravamo coscienti delle necessità e quindi ci preparammo e riformando le coppie ritornammo sui nostri passi per controllare nuovamente il tratto di rivi a noi affidato. Il livello si era leggermente alzato, e tornando al telone osservammo i legni piantati, si l’impressione era esatta. Il livello era aumentato di quasi 5centimetri e invadeva rispetto al paletto una quindicina di centimetri in più. Decidemmo di piantare su ambo le sponde nuovi paletti segnaletici della posizione attuale dell’acqua, senza togliere i precedenti, così da avere un ...
    ... avanzamento dell’acqua completo e certificato.
    
    Luciano chiamò la base operativa e comunicò quanto rilevato. A ritorno della comunicazione nostra ci fu l’avviso che a monte stavo piovendo forte e che l’attenzione doveva essere molto vigile. Ci venne impartito anche l’ordine, che se il livello si avvicinava all’esondazione cioè che il livello arrivasse a circa 20 centimetri dall’argine, cosi ci dissero, di rientrare immediatamente in paese senza nessuna titubanza. Il rischio per la vita diventa ora reale.
    
    In quattro tutti sulla sponda a controllare quanto spazio di sicurezza ancora avevamo. Con Alberto posizioniamo un paletto per sponda dove secondo un empirica rilevazione, mettendo un legno in linea ottica orizzontale e un altro verticale con una indicazione all’altezza di una spanna, (che si aggira dai 20 a 22 centimetri circa), e in quella posizione piantiamo i due pali. Verifichiamo ad occhio che mancano circa 50 centimetri per arrivare alla soglia rischio dei 20 segnata.
    
    Queste operazioni portarono via un bel po di tempo, sia nel cercare altri paletti che nel eseguire il tutto in sicurezza tenendoci legati con le mani chiuse nelle cinture dei pantaloni, nella fase di impianto.
    
    Il ruscello/roggia aveva una corrente forte e non volevamo rischiare di cadervi dentro.
    
    La piaggia continuava a cadere e con maggior insistenza.
    
    Di nuovo tutti sotto il telone, tolte le mantelle e sbattute per scaricarle dall’acqua, seduti di nuovo sulle cassette.
    
    Alberto mi anticipò ...
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