1. Ruben


    Data: 19/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Ero una ragazzina quando conobbi Ruben, avevo nove anni e lui 12, abitavamo entrambi a Torino in un bel palazzo di Corso Vinzaglio, la mia famiglia al secondo piano e la sua al piano nobile.
    
    Mio padre era un alto funzionario della prefettura mentre i genitori di lui avevano una bellissima gioielleria in centro e commerciavano in preziosi con mezza Europa.
    
    Da bambini giocavamo in cortile con tutti gli altri ragazzini del condominio, giocavamo ai giochi che si facevano allora, giochi che i ragazzini di oggi non hanno mai nemmeno sentito nominare.
    
    Io e Ruben però avevamo anche una vera passione in comune, entrambi amavamo la musica.
    
    La sua famiglia faceva venire una maestra due volte alla settimana, e prendevamo lezioni di pianoforte a casa sua.
    
    Il loro appartamento era fantastico, i soffitti così alti, bellissimi pavimenti in mosaico o seminato alla veneziana, coperti da enormi tappeti persiani, le finestre avevano i vetri legati a piombo con disegni liberty a soggetti floreali.
    
    Il padre era sempre in negozio, mentre la mamma si occupava della casa, aiutata da una serie infinita di domestiche.
    
    Ruben aveva due sorelle più grandi che mi avevano preso in grande simpatia, come lui andavano entrambe all’università, oggi non è più così, ma per quei tempi non era così comune per una ragazza proseguire gli studi dopo il liceo.
    
    Avevo deciso che l’anno prossimo avrei preso esempio da loro e mio padre dopo un po’ di resistenza aveva accettato di buon grado la mia ...
    ... decisione.
    
    Per quel che riguarda la musica, devo ammettere che lui era molto più dotato di me, crescendo gli venne anche il physique du role, alto, magro, begli occhi scuri scuri un po’ spiritati, una testa di capelli ricci, il classico naso adunco da ebreo, ma erano le mani che lo individuavano come il classico pianista, mani lunghe e delicate, con le vene azzurre in rilievo, dalle lunghe dita affusolate e unghie curate.
    
    Rimanevo incantata quando le vedevo scorrere in modo così armonioso e naturale sui tasti bianchi e neri del loro pianoforte, fu forse a causa del nostro comune amore per la musica e di quei magici pomeriggi che mi innamorai poco a poco di lui.
    
    Ogni tanto suonavamo fianco a fianco seduti sullo stesso sgabello, erano momenti magici, il calore della sua coscia con lo mia mi eccitava un poco, ma ero ancora una ragazzina ed era un turbamento quasi innocente.
    
    Da quel novembre le cose per gli ebrei peggiorarono notevolmente, sempre più spesso si leggevano sui giornali notizie preoccupanti, i loro negozi venivano marchiati con la stella di David e diverse volte qualcuno aveva gettato dei sassi contro le vetrine della gioielleria dei genitori di Ruben, così come contro altri locali di proprietà di famiglie semite.
    
    Quando tutto era cominciato non sembrava potesse toccare a qualcuno di nostra conoscenza, ma ora, venimmo addirittura a sapere che alcuni di loro erano stati portati via dalle loro case, una cosa terribile.
    
    Fu così che un giorno, dopo la ...
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