1. Regalo di natale di un trasportatore di carbone - 1


    Data: 19/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    N. B. Il presente racconto è la mia traduzione da un originale americano.
    
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    Durran mi avvinghiò con le gambe, tirandomi più vicino a sé. Grugnì, quando la sua mano trovò il mio inguine e mi afferrò il cazzo, duro come il legno, attraverso il tessuto dei pantaloni. Io non lo fermai, eccitato com’ero, così lui mi abbassò la zip e mi strinse l’uccello con la sua zampona grintosa.
    
    Avevo addosso macchie nere di polvere di carbone, dovunque mi aveva toccato, e lui stesso ne era ricoperto, nero e sporco, come se fosse stato lì per tutto il giorno a scavarlo.
    
    “Per la miseria, ragazzo, - ringhiò – hai un cazzo davvero grosso!”
    
    Mi sentii orgoglioso: il suo arnese enorme gli sporgeva fuori dai luridi pantaloni fino a toccarmi la pancia, e per quanto il mio non fosse così pesante e massiccio, era comunque altrettanto lungo. Durran mi tirò giù i pantaloni.
    
    “Per la misera, guardale come pendono!”, esclamò, lisciandomi le palle.
    
    Sotto, infatti, non indossavo niente. Non ce la feci più a resistere: quest’omone sudicio era proprio quello che cercavo, più di qualsiasi altra cosa nella mia vita! Mi allontanai dal sedile del camion lo spazio sufficiente per potermi inginocchiare sulle assi del pavimento, in mezzo alle sue gambe poderose.
    
    Durran inspirò profondamente, poi si liberò la mazza d’acciaio dalla morsa dei pantaloni. Glielo afferrai subito.
    
    “Buon Natale!”, mormorai e gliela presi in bocca.
    
    Lui emise un gemito profondo, mentre con la mano lo pompavo e nello ...
    ... stesso tempo lo succhiavo con forti risucchi. Lo feci contorcere, quando usai la lingua per rigirarmi in bocca il suo pezzo di carne, e sapevo cosa gli stavo procurando, intanto che picchiettavo il suo punto sensibile sotto la cappella, svasata come un fungo gigantesco.
    
    Sentendo il sapore della sua presborra, leccai con maggior foga il buchetto del piscio, per riceverne più che potevo. Dopo di che, lui mi spinse il suo lungo arnese nel più profondo della gola. Era eccitato quanto può esserlo un maschio allorché si scatena l’orgasmo: si torceva e si dibatteva per il piacere, mentre i suoi enormi coglioni mi travasavano tutto quello che avevano dentro.
    
    Mi inondò talmente di sborra, che quasi soffocavo; ma la gioia di portare all’orgasmo questo magnifico stallone fuligginoso mi procurò una tale estasi forsennata, che io stesso non potei trattenermi.
    
    “Annnnghhh!”, boccheggiai, allontanando la testa dal suo uccello.
    
    Il mio intero corpo era incandescente come il sole e schizzai deliranti getti di sborra sulle sue gambe.
    
    ***
    
    Qual è il lavoro più grintoso, più sporco, più maschio negli States? Ve lo dico io: il camionista! Ma non un camionista qualsiasi, no: dev’essere un trasportatore di carbone, l’autista di quei mostruosi autoveicoli da carbone che rombano attraverso le colline e le valli del West-Virginia.
    
    Dovreste vederli: per manovrare uno di quei fottutissimi camion, bisogna avere braccia e spalle sviluppate a dovere. Dopo un giorno di guida, questi mostri ...
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