1. Orgia per mia moglie in un convento.


    Data: 01/02/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... con una gonna svolazzante e leggera, che le arriva appena alla coscia. La stoffa della parte superiore di quel vestito a mala pena copre i seni liberi, su cui spiccano, in tutta la loro pretenziosità, dei capezzoli duri, appuntiti, che invitano a farsi succhiare. Se a quanto descritto si aggiungono i suoi piedini nudi, ben curati ed offerti alla vista da sandali a zeppa, in modo da stimolare l'istinto feticista che alberga in ciascun maschio, oltre al suo culo stupendo e ben definito da quella mise, il quadro è davvero completo. Noto che Silvia si sente eccitata da quel nostro gioco e, alla terza foto, mi tira contro il perizoma che si è sfilato di sottecchi; è fradicio dei suoi umori vaginali, indice di una crescente eccitazione che sicuramente dovrà, in qualche modo, esser sfogata.
    Un tornante dopo l’altro, arriviamo alla sommità della montagna. Ci fermiamo davanti una piccola edicola con una madonnina: lo spettacolo che ci si presenta, ci lascia senza parole per la bellezza che offre. Mi giro e vedo che, a poca distanza da noi, dopo un vasto prato verde, c’è la costruzione di un antico convento, posto a ridosso di un costone roccioso. Di lato, un boschetto di querce offe frescura; ci avviciniamo, avendo notato una fontanella vicino ad una quercia, che sembra secolare. Sul prato, ci sono dei ragazzi vestiti con sai da monaci, che giocano a pallone. Il nostro arrivo suscita il loro interesse e, quando siamo in prossimità della fontanella, troviamo sedute su di una delle ...
    ... due panchine due persone, anch'esse vestita da monaci.
    Sembrano aver più anni di tutti noi. Uno ha i capelli bianchi e l’altro è calvo. Silvia vede la fonte, mi informa che vorrebbe dissetarsi, ma non sa se l’acqua è potabile. Il monaco con i capelli bianchi si gira, sorride e poi le risponde:
    «Le assicuro che non solo è potabile, ma è anche bella fresca! Come vede sgorga direttamente dal cuore della montagna!»
    Ci mettiamo a ridere, stupiti di sentir parlare la nostra lingua. Mi avvicino a loro, mentre lei, per bere, si piega, mostrando le cosce in tutta la loro sensualità. La cosa ha suscitato l’interesse di alcuni dei ragazzi, che si avvicinano a loro volta, con il pretesto di bere, mentre, in realtà, osservano più da vicino mia moglie, che, guarda caso, non fa nulla per sottrarsi a quegli sguardi, cosi bramosi. Il frate si presenta: dice che si chiama Petar e parla la nostra lingua perché, essendo francescano, ha studiato nel nostro paese. L’altro si chiama Milian. Chiedo chi siano i giovani che giocano sul prato e lui mi dice che sono dei seminaristi all’ultimo anno del corrispondente liceo, diciottenni, o poco più; insomma pronti per il diploma. Ho notato che spesso si voltavano, più che altro distratti dalla presenza di mia moglie che, nei suoi 35 anni, è pur bella soda, con un paio di cosce appena coperte da un vestito leggero, una bocca carnosa e uno sguardo da cagna; chiaramente rappresentava una tentazione troppo forte per esser ignorata. Lei, poi, seduta sulla ...
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