1. Latte e caffè.


    Data: 04/12/2023, Categorie: Scambio di Coppia Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Luca, ho 32 anni, sono di media statura, occhi scuri e capelli neri. Il mio fisico è ben modellato dal mio stesso lavoro. Vivo nel centro Italia, sono sposato da sei anni con Silvia, mia coetanea. Alta come me, occhi chiari, una capigliatura bionda naturale e lunga, il seno, bello tondo, è di una terza taglia, un culo a mandolino e gambe affusolate, Abitiamo in una piccola villetta a schiera che, essendo la prima della fila, ha anche un piccolo giardino. Lavoro per un grande gruppo alimentare, sono capo magazziniere. Questo fa sì che spesso i miei orari sono molto flessibili, specie durante i periodi natalizi o pasquali, quando capita di ricevere anche due o tre tir di rifornimenti. Quella sera era una di queste; avevo lavorato fino alle due di notte, faceva molto freddo, stavo tornando a casa, quando, uscendo da una curva, la macchina mi parte, reagisco con rapido contro sterzo e la mia bassa velocità mi permette di fermarmi senza troppi problemi: è andata bene! C’era una pericolosa lastra di ghiaccio. Sto per ripartire, quando noto giù, nella scarpata, una vettura rovesciata di lato.
    Giro i fari della mia vettura verso la macchia rovesciata e scendo a vedere; al suo interno vedo un uomo ed una donna di colore, che era al volante; entrambi sembrano svenuti, inequivocabile i segni di due testate sul vetro: quegli scemi non avevano indossato le cinture! Mi affretto a chiamare il 118 e, dopo poco li vedo arrivare, in compagnia di una pattuglia di Carabinieri, che ...
    ... cercavano di saper da me conoscessi la dinamica dell'incidente. Gli faccio solo un rapido resoconto dei fatti, lascio le mie generalità e, visto che se ne sarebbero occupati loro, decido di andare a dormire; per me la cosa era finita li. Circa due mesi dopo, alla fine di marzo, una domenica pomeriggio, mentre eravamo in casa intenti a guardare quali lavori fare al giardino in vista della primavera, abbiamo sentito suonare al campanello. Entrambi ci portiamo verso la porta e vedo due persone al cancello, sono di colore; chiedo cosa vogliano dal citofono.
    «Mi scusi, cerco il signor Luca. Cerchiamo Luca, la persona cui dobbiamo la vita.»
    Io realizzo al volo.
    «Siamo quelli dell’incidente, sì, grazie ai Carabinieri, siamo riusciti a rintracciarla.»
    Li invito ad entrare. Ci presentiamo: Luca e Silvia, lei si chiama Lucy e lui Bob. Sono due americani, lavorano per una casa farmaceutica americana e abitano in una cittadina non lontano da noi. Sono ricercatori; studiano una variante dell’anemia mediterranea. Sono arrivati da poco in Italia e la sera dell’incidente stavano tornando a casa da un giro dalle nostre parti, poi il casino. Mia moglie gli offre un caffè, ci sentiamo subito a nostro agio, sembra come se li conoscessimo da sempre. Ci informano che parlano abbastanza bene la nostra lingua, perché i loro padri erano marines all’ambasciata americana a Roma e le loro madri lavoravano alla base di Camp Derby in Toscana; anche lui è stato per cinque anni nei marines. Poi ha deciso, ...
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