1. Io e mia sorella: capitolo 4


    Data: 15/06/2023, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: parolealvento.97, Fonte: RaccontiErotici.xyz

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    L’aperitivo con Giulio e Roberta fu divertente e spensierato nonostante io e Nami continuassimo a cercare l’una lo sguardo sfuggente dell’altra, tant’è che i nostri amici ci chiesero più di una volta se qualcosa non andasse tra noi. Bevemmo un paio di birre a testa e ci affrettammo verso il parco poco lontano, dove già la band aveva terminato il sound check; mancammo di poco i vari “Sà, sà, sà, prova, prova!”
    
    Quando la luce del sole fu quasi del tutto svanita dal cielo, le prime note di una delle canzoni più famose ci invogliarono a interrompere la nostra staticità a favore di piccoli e ritmati movimenti. La band si esibì per un po’, poi approfittammo dell’inizio della pausa per correre a regalarci un’altra birra prima che il bar fosse circondato dalla folla. Iniziammo a berla quando Giulio, dispiaciuto, ci informò che a causa di un imprevisto doveva assolutamente andare via. Invano tentò di convincere la sua amata a restare con me e Nami; lei decise di andare via con lui, lasciandoci da sole in una marea di sconosciuti. Li salutammo proprio nel momento in cui gli artisti ricominciarono il concerto e ci sbrigammo a terminare le bevande; giusto in tempo perché poco dopo una delle nostre canzoni preferite s’amplificò per il parco.
    
    Decidemmo di buttarci nella mischia e iniziammo a ballare, scatenandoci in un baccanale di movimenti poco coordinati e stonati tentativi di ...
    ... imitare la bravissima cantante. Presto la folla cominciò a pogare, a saltare, a muoversi freneticamente. Sembrava quasi di trovarsi all’interno della caverna di Zion dove tante persone, sedotte dal ritmo e dall’incertezza del domani, avevano deciso di godersi quell’ultima notte di passione e frenesia.
    
    La danza aumentò d’intensità con l’incedere delle note; gocce salate di sudore mi schizzarono via dai capelli e dal corpo che s’agitava e piroettava al ritmo della musica, riempiendo l’aria circostante di feromoni. Chiusi gli occhi, strinsi forte le palpebre al punto che numerose macchioline bianche si mescolarono nel mio campo visivo e, con tutta me stessa, diedi voce al mio cuore strillando il ritornello della canzone e battendo forsennatamente i piedi per terra. Mi piegai per lo sforzo, liberai l’anima dall’ansia e dalla preoccupazione che avevo accumulato nei giorni passati, quasi scorticandomi la gola nell’intensità del grido. Sentii la morsa liquefarsi nel mio stomaco, aprii gli occhi e vidi che anche Nami, lì di fronte, si stava scatenando urlando disperatamente come me. Il ritmo sostenuto della canzone ci aveva reso dimentiche di qualsiasi cosa all’infuori del controllo delle membra e del testo del brano che stavamo ascoltando. I nostri sguardi s’incrociarono più e più volte, sorridemmo entrambe; lei portò una mano all’orecchio per domare una ciocca fastidiosa e io, tracotante di lussuria, decisi di farmi avanti. Mi avvicinai a mia sorella, le afferrai la mano e ...
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