1. un dolce sorriso


    Data: 12/09/2018, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    ... guardai negli occhi, volevo fulminarlo ma mi ritrovai docile in ginocchio di fronte a lui. Lo baciai sul pube, nel punto in cui il cespuglio di peli contornava l'attaccatura del membro. Indugiai sul dorso con qualche altro bacio e gli presi in mano le palle. A quel punto lui non ne poté più, mi prese delicatamente per i capelli e mi guidò a prenderglielo in bocca. Non avevo esperienza alcuna, ma lui fu un bravo maestro.
    
    - Piano, piano, gioia mia, sennò ti affoghi.
    
    Riuscivo a tenere in bocca e a leccare la cappella, ma se lui spingeva un po' verso la gola mi afferrava il conato e allora mi doveva guidare nei movimenti, con lentezza e paziente dolcezza. Gli diventò duro, durissimo, e in erezione forse raggiungeva i trenta centimetri.
    
    - Brava, brava, amore mio. Quanto sei brava.
    
    Mi parlava come se fossi una femminuccia e in realtà lo ero, avevo fama del ricchione del college universitario solo maschile, tutti mi toccavano il culo e mi piaceva, avevo le tette - piccole ma sode - e non c'era uno che non me le avesse toccate, ma ero profondamente infelice perché amavo Giovanni e lui si era messo con Marisa, una ragazza vera, che magari aveva ...
    ... meno tette di me ma aveva la passera, io invece avevo il pistolino e Giovanni mi aveva pomiciata - come tutti i compagni, ma lui con più passione, con un pizzico di trasporto in più, mi aveva pure baciata sulla bocca ma senza lingua - però mi aveva detto che di spogliarmi non ne voleva sapere, perché scopare una ragazza col pisello non gli andava. Fabrizio invece non si poneva problemi e ora che gli stavo facendo un pompino, il primo della mia vita e probabilmente anche della sua, guardandolo dal basso verso l'alto sembrava in paradiso, mi accarezzava i capelli, il viso e mi pizzicava i capezzoli con entrambe le mani, fino a quando non cominciò ad accelerare il ritmo.
    
    - Gioia mia, sto venendo. E ora dove vengo?
    
    Non seppi cosa rispondergli, non ne ebbi il tempo: mi schizzò tutta la faccia e meno male che riuscii a chiudere gli occhi. Ne presi un bel po' anche in bocca, mi sporcò la maglietta e i pantaloni. Uscì dal bagno trascinando i piedi, dato che aveva i pantaloni alle caviglie, incurante di eventuali altre presenze: e meno male che non c'era nessuno. Si sciacquò l'uccello, poi tornò dentro, mi offrì pietoso un fazzolettino e un sorriso dolce. 
«12»