1. Il preside 2ª parte


    Data: 10/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Liana1989, Fonte: Annunci69

    Riprendo il racconto, continuando come narratrice, ma sinceramente non mi piace, perció il prossimo racconto del mio amico, faró un copia-incolla.
    
    Vi ricordate dove eravamo rimasti?.
    
    Alvin doveva convincere il Preside a non dire nulla a suo Padre.
    
    Sicuramente si aspettava che Alvin si inginocchiasse, invece si sedette per terra, con la schiena appoggiata alla scrivania, in modo da avere il pene sopra la testa, gli bastava rovesciarla all’indietro e avrebbe avuto tutto l’apparato genitale a sua disposizione, membro, testicoli, perineo, fondoschiena.
    
    “ma cosa fai?”..
    
    “mi lasci fare, vedrà che ne sarà contento”.
    
    Cominciò leccandogli ben bene in perineo, non ne trascurò un solo cm, con una mano gli palpava i gioielli, continuò per un pò quell’operazione, dai mugolii, ebbe conferma che la cosa era gradita..
    
    Tolse la lingua dal perineo e la sostituì con le dita, passò allo scroto, lo leccò, mordicchiandolo dolcemente, infine cercò le palline. ne imboccò una, come fosse una caramella, la lasciò e prese in bocca l’altra, continuò con questa operazione, mentre le dita accarezzavano il perineo, dolcemente, sfiorandolo appena..
    
    Senti le gambe del Preside irrigidirsi, e un attimo dopo il pene cominciò ad eruttare, fortunatamente fu svelto a mettere un fazzoletto e raccogliere il tutto, altrimenti oltre che imbrattargli la divisa, avrebbe sporcato il tappeto.
    
    Cosa non consigliabile con la segretaria, parecchio impicciona.
    
    Ma non aveva ancora finito, lo ...
    ... voleva distruggere.
    
    Glielo fece capire, rimanendo al suo posto, appena l’eruzione ebbe termine, continuò col lavoro. l’orgasmo appena avuto era solo un antipasto.
    
    Quell’uomo doveva dimenticare tutto, anche la data di nascita.
    
    Lasciò lo scroto e le palline, si dedicò alla base del pene, cominciando a leccarlo, dove il tendine tiene unito il membro allo scroto.
    
    Mordicchiava, leccava, baciava, col palmo della mano palpava i testicoli ancora umidi dalla saliva che vi aveva lasciato, con la punta delle dita continuò a tormentare il perineo, andò avanti con quel gioco per qualche minuto, inumidì il medio della mano, che fino a quel momento era rimasta inoperosa, cercò il buco, lentamente infilò il dito, ci fù una certa resistenza, ma l’opera di persuasione che stava facendo la lingua lo fece rilassare, riuscì ad infilarlo completamente, lo fece andare avanti indietro, leccava la base, accarezzando i gioielli, tormentando il perineo, sembrava un direttore d’orchestra, che stava suonando una meravigliosa sinfonia sessuale, altro irrigidimento, atri spasmi, altra eruzione, altro raccolto con lo stesso fazzoletto.
    
    Ma non avevo ancora finito, lo volevo in mio potere, glielo feci capire.
    
    “si sieda sulla poltrona”.
    
    “mi vuoi far morire?”.
    
    “no, solo cancellarle per sempre la giornata di lunedì”.
    
    “se non mi fai venire un’ infarto prima, non ricordo più quando ho avuto due orgasmi di seguito”-
    
    “si prepari ad averne un terzo”
    
    “ma sei matto?, non credo che c’è la ...
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