1. Un gioco davvero speciale.


    Data: 18/01/2023, Categorie: Tradimenti Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Elisa, ho quarant'anni, sono sposata con Marco che ha la mia stessa età e abbiano due figli, di dieci e cinque anni. Sono considerata una bella donna, alta di media statura, un bel seno, capelli neri lunghi, labbra sensuali e, come dice mio marito, ho la carne nei punti giusti, che modella bene i miei fianchi, al punto da esser considerata una donna molto attraente. Lavoro come architetto in uno studio che si occupa di progettazione e realizzazione di immobili. Insieme a me lavorano altre persone, che si occupano anche di progettazione di arredamenti di interni. Marco è un bel maschio, alto, spalle forti, moro, occhi scuri, un bel fisico asciutto e, fra le gambe, a una buona dotazione, che sa usare molto bene. Lavora come imprenditore edile ed ha una sua azienda, che dirige personalmente. La storia che voglio raccontarvi è cominciata più di due anni fa. Era un periodo in cui le cose non giravano per niente fra me e lui. Lo vedevo assente, preso ad inseguire qualcosa che non riuscivo a capire cosa potesse essere. Il sesso, poi, fra noi, era diventato alquanto sporadico. Rapide sveltine o scopata in cui, a malapena, riuscivo a raggiungere il piacere. Ero giunta alla conclusione, che potesse avere un’altra donna. Di questo ne ero assolutamente certa, ma quello che ero curiosa di sapere era chi potesse esser la zoccola. Quando eravamo insieme, lui continuamente scambiava messaggi con lei e, una volta che gli ho chiesto chi fosse la persona con cui chattava così ...
    ... assiduamente, la sua risposta era stata semplicemente: cose di lavoro. Era impossibile controllare il suo cellulare, perché ogni volta che lo lasciava inseriva il pin e, poiché non lo conoscevo, era impossibile accedere ai dati. Però, come dice un vecchio detto 'il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi', un giorno ho trovato la pentola scoperta. Era una domenica mattina e, mentre ero indaffarata a preparare il pranzo, lui era seduto sul divano nel salone, continuando a messaggiare con la puttana. Ogni tanto faceva qualche sorriso compiaciuto, indice del fatto che si stava veramente divertendo. Improvvisamente hanno suonato al citofono, era mia suocera che voleva che lui scendesse per aiutarla a prendere una cassa, contenente quelle che io definivo 'le reliquie di famiglia'. Era una serie di vasi e piatti di porcellana che i miei suoceri, dopo aver venduto l’appartamento in città ed essersi trasferiti nella loro casa al mare, avevano deciso di lasciare in casa nostra, perché, nella casa al mare, c’era sempre tanta gente ed era alto il rischio che quei 'preziosi manufatti' si rompessero. A me non piacevano per niente quelle porcellane, ma, come sempre, dovevo far buon viso a cattivo gioco. Lui, nel rispondere a sua madre, aveva lasciato il telefono appoggiato sul tavolo. Appena sceso, io, curiosa ho preso il telefono ed ho trovato una pagina non chiusa, ma ridotta ad icona. Quando ho riaperto la pagina, mi son travata davanti il suo profilo in un sito di incontri per singoli/e e ...
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