1. 05 – Sabina e la prova


    Data: 09/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    “Pronto? Sono Augusto. Spero tu sia pronta”.
    
    Sabina deglutì. Aspettava l’arrivo della chiamata, ma ora che era al telefono con Augusto si sentì improvvisamente arsa.
    
    “Sì, sono pronta”, rispose comunque.
    
    “Bene. Non devi preoccuparti, quello che ti chiedo di fare ti porterà via poco tempo. Anche la prova di Cristina è stata rapida, in fin dei conti”.
    
    “Sì”, rispose, non sapendo cos’altro dire.
    
    “Tu l’avresti fatta?”, chiese Augusto.
    
    “Non saprei. Sicuramente non è stata facile”.
    
    “No, non credo proprio. Dopo tutto, neppure quello che sarete chiamate a fare sarà facile; è per quello che dobbiamo verificare prima se siete pronte”.
    
    Sabina sospirò.
    
    “Vogliamo iniziare, cara?”, domandò l’uomo al telefono.
    
    “Sì, sono pronta”, disse lei con voce risoluta, anche se dentro di sè si sentiva tutt’altro che pronta.
    
    “Bene. Allora, per prima cosa spostati in camera da letto”.
    
    Sabina fece come le era stato detto.
    
    “Ora sciogliti i capelli”.
    
    Portò la mano all’elastico che le chiudeva la chioma, poi si bloccò.
    
    “Come sai che ho i capelli legati?”, chiese.
    
    “Io so tutto, non lo sapevi?”, rispose Augusto ridendo.
    
    Sabina sbirciò fuori dalla finestra, ma non vide nessuno.
    
    “Come fai a vedermi?”, chiese.
    
    “Non devi farmi delle domande, devi fare quello che ti dico. Vuoi fare sta prova o lasciamo stare?”, rispose Augusto con tono perentorio.
    
    Sabina si sentì immediatamente avvampare.
    
    “No, la faccio. Scusa”.
    
    “Scuse accettare. Ora ...
    ... spogliati”.
    
    Sabina esitò un attimo.
    
    “Dai, muoviti!”.
    
    Trasse un sospiro e si liberò della polo e dei pantaloni della tuta con cui soleva stare in casa.
    
    Si guardò nello specchio. Non era così male, forse non avrebbe dovuto svendersi in quella maniera.
    
    “Non è il momento di ammirarsi – la rimproverò Augusto – Togliti anche la biancheria!”.
    
    Sabina eseguì automaticamente, cercando con lo sguardo di capire come facesse Augusto a vederla. Forse una telecamera?
    
    Si liberò di tutti i vestiti e si sedette sul letto.
    
    “Brava. Ora apri il secondo cassetto del comodino”.
    
    Esitò un attimo, perplessa, poi fece come richiesto.
    
    Trovò un sacchetto di nylon.
    
    “Sei stato in casa mia?”, disse Sabina.
    
    “Aprilo, dai!”, le ordinò Augusto, ignorando la domanda.
    
    Vi infilò una mano e vi estrasse quattro manette.
    
    Si guardò intorno.
    
    “Ora ti illustro il programma della serata. E’ molto facile. Per prima cosa dovrai fissare le manette ai quattro angoli del letto, dopodichè dovrai ammanettartici. Metti il telefono in viva voce, posalo sul comodino ed esegui quello che ti ho detto”.
    
    Sabina era preoccupata. Cosa sarebbe successo una volta ammanettata?
    
    “Sabina, non abbiamo tempo da perdere – la rimproverò Augusto – O sei dentro o sei fuori, deciditi!”.
    
    Sentì come una scossa a quelle parole. Premette il tasto del viva voce e posò il telefono.
    
    “Prima le caviglie, mi raccomando, se no sono casini”, le raccomandò Augusto.
    
    La ragazza si ancorò le caviglie ai due angoli inferiori ...
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