1. Vivace creatività


    Data: 08/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sentire e il ritmo veloce va a memoria, perché qui si raggiunge il piacere della fatica, dei muscoli che liberano gesti e mosse elaborate in una totale direzione con delle disposizioni definite assieme a un ameno e gradevole passatempo di comitiva. In realtà, &egrave in tal modo pure adesso, perché lì alla giravolta, terminato il tratto non asfaltato si ritorna e si volteggia con il cuore in nessun caso nel gozzo, bensì sopra il suo ingresso per un affondo e uno strappo che avrà la sua conclusione seguito da una graduale decelerata. Io la convinsi ancora resistente, per incontrarci dopo la confessione della sua sensibilità che &egrave anche vulnerabilità, dato che le descrissi semplicemente le cose che avrei fatto di quell’insperato, anzi, inaspettatamente rapido appuntamento che fu organizzato nei dettagli per il giorno dopo.
    
    Prima d’incontrarci ci siamo mandati ancora dei messaggi, da dove avremmo cominciato e se saremmo stati mai capaci di ricominciare. Io mi spostai in auto al buio per duecento chilometri, tu eri già là, non ci risparmiammo, perché alla fine ti sei scagliata su di me senz’esprimere un termine, ti sei riempita prestissimo la bocca di me, hai reclamato percosse furente con le mani nel profondo, per far tacere gemiti che avrebbero voluto invece essere ammirati e ascoltati da una numerosa platea in quel buio della stanza. Tu non hai voluto assopirti, perché quella volta hai fatto finta di volermi indurre al sonno, per poi far cascare la mia mano tre le ...
    ... tue gambe, per aprire in tal modo il frutto di quella polpa energetica e sostanziosa, per frugare uscendo, richiudendo e riaprendo ancora più in largo di prima. Un’altra volta, invece, hai bramato che premessi il tuo seno e il tuo ventre, che m’intrufolassi nel tuo palato, che accettassi e che accogliessi la tua lingua e i tuoi capezzoli.
    
    Tu non hai voluto che io dominassi le situazioni, giacché hai invece sempre voluto che padroneggiassi le sorprese, però mai dichiarate da intenderle in anticipo con pochi segni. La corsa del ritorno &egrave veloce, le pulsazioni sono sulla soglia massima, il bosco s’immobilizza man mano nell’ora del tramonto con i rami che svelano presenze qui e là, poi ritorna l’asfalto. La corsa &egrave finita ed &egrave soltanto più sudore, &egrave sete d’ossigeno e d’acqua, &egrave durezza di tendini e di muscoli che vorrebbero però non sanno ancora rilassarsi, comunque c’&egrave pieno benessere e pienezza corporea. Al momento ecco l’acqua della doccia che scorre, l’acqua che scivola sulla pancia in realtà levigata, l’impeto domina e spicca da quell’intuito accorto, in quanto ti confonderebbe la visione, lei però l’infiammerebbe, tu vorresti che io ti riaccendessi ancora. Io ripongo insieme gli indumenti, slaccio e libero i seni rimasti premuti nel ritmo della corsa, mi massaggio guardando il vapore nello specchio.
    
    Dopo molto tempo esco, poiché intorno &egrave pieno di vapore, però nessuna presenza si mostra né si svela. Dopo asciugandomi decido di ...