1. La disperazione del mister p.1


    Data: 03/09/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Lucio.
    
    Quarantatré anni, ancora ben messo fisicamente: anche se non regolarmente, mi tengo in forma con un po’ di attività sportiva.
    
    Lavoro come manutentore elettrico in un grande centro commerciale fuori città.
    
    Sono single ma ho una figlia di ventitré anni nata, a mia insaputa, in seguito ad un’avventura giovanile con una donna sposata (all’epoca quarantaquattrenne) e di cui mi è stata nascosta l’esistenza fino al suo diciottesimo anno. Il giorno del compleanno la madre ci ha presentati e ci ha sbattuto in faccia la verità.
    
    Ma non è questa la storia che devo narrare, Lara (mia figlia) c’entrerà solo più avanti.
    
    Una sera uscendo dal lavoro incontrai una collega del centro commerciale, una cassiera che conoscevo appena di vista. Giovane, sui venticinque anni. Carina. Mi salutò e mi chiese un passaggio fino in città.
    
    Le dissi in che zona ero diretto e rispose che le andava bene.
    
    Indossava una minigonna di jeans che sedendosi le scoprì per intero le cosce. La troietta se ne accorse e non fece niente, anzi le aprì un po’.
    
    Lucio, guarda la strada! la strada è quella davanti, non quella in mezzo alle sue cosce. Guarda avanti!
    
    Mi disse che era un’abitudine: no, non quella di aprire le cosce; quella di venire con l’autobus e al ritorno chiedere un passaggio. Mi feci ripetere il nome che non ricordavo.
    
    - Beatrice.
    
    - io invece sono …
    
    - Lucio.
    
    - ah, lo sai?
    
    - sì, sai come ti chiamiamo in negozio? Lucio delle luci.
    
    - ah, perché devo ...
    ... correre sempre quando una luce non funziona, immagino …
    
    - già …
    
    Ogni tanto la sbirciavo. Mosse le cosce, aprendole ancora di più.
    
    Voleva solo fare la spiritosa, la birichina? O ci stava provando? Avrebbe gradito una palpatina? Proviamo a chiedere.
    
    - sei sposata?
    
    - sì, e tu?
    
    - io no, sono single.
    
    Di solito quelle sposate fanno sul serio. Non provocano solo per scherzo, non stuzzicano per poi tirarsi indietro.
    
    A dire il vero non c’era neanche bisogno che mi provocasse oltre, ero già parecchio arrapato. Avevo un debole per le ragazze giovani. Ero irresistibilmente attratto e difficilmente sapevo controllarmi.
    
    Non ero stato sempre così, però. Da adolescente, al contrario, ero attratto dalle donne mature. Solo da quelle.
    
    Avevo perso la mia “verginità” a quindici anni con una vicina di casa. La signora Wanda, insegnante quarantenne, dalla quale mi recavo tre pomeriggi alla settimana a prendere ripetizioni di matematica, era una bella donna, colta, raffinata ed elegante. In casa però stava spesso poco vestita. E più si avvicinava l’estate, meno era vestita.
    
    Col tempo si fece sempre più provocante, portandomi ogni volta ad un livello più alto di eccitazione e desiderio. Alla fine finse di concedersi per premiarmi di un ottimo voto preso a scuola. In realtà aspettava solo l’occasione per prendermi. Divenne un’abitudine, premiarmi per ogni buon voto.
    
    In seguito mi chiese anche di uscire con lei per aiutarla a far spese. Camminava orgogliosa tenendomi ...
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