1. Un piacere furtivo


    Data: 30/08/2018, Categorie: Autoerotismo Autore: bel69, Fonte: RaccontiMilu

    Lei era entrata in bagno ormai da qualche minuto. Si poteva sentire l’acqua scorrere, ma il rumore non sembrava quello dello scroscio della doccia.
    
    No, sembrava più un rubinetto.
    
    Senza riflettere si alzò e si diresse verso la porta, trovandola socchiusa.
    
    Stava per bussare quando una vampata lo colse all’improvviso, e la sua mente fu assalita da un desiderio irrefrenabile di spiare.
    
    Si avvicinò alla porta e la scostò leggermente, stando attento a non farsi sentire.
    
    Il rumore del getto d’acqua continuava, irregolare.
    
    Dalla fessura ora riusciva a vedere chiaramente lo specchio del bagno. Se solo si riuscisse ad angolare bene lo sguardo…
    
    Si mise in punta di piedi e quello che vide lo fece rimanere senza fiato.
    
    Lei era li, sul bidet, la testa leggermente inclinata all’indietro, gli occhi chiusi, le labbra serrate, con il getto d’acqua che la colpiva in mezzo alle gambe.
    
    Sentì un fuoco ardergli dentro, il cuore accelerò all’istante, martellandogli nelle orecchie.
    
    Senza pensare si portò una mano al ventre, la infilò sotto i vestiti, liberò il suo membro già semi ...
    ... eretto ed iniziò a toccarsi.
    
    Era uno spettacolo esplosivo, incredibilmente eccitante.
    
    Poteva sentire il respiro di lei farsi sempre più pesante, vedeva i glutei contrarsi ritmicamente.
    
    Cominciò a menarselo senza ritegno, guardando la sua donna masturbarsi con l’acqua, mentre con le mani, libere, si stava toccando il seno, sotto alla maglietta.
    
    Di colpo lei inarcò la schiena, spalancò la bocca in un urlo silenzioso, e spinse il bacino in avanti, a scatti, in balia dell’orgasmo.
    
    Lui accelerò il ritmo. La mano scorreva rapida lungo la sua asta, con prepotenza, col bacino che si muoveva ritmicamente simulando l’amplesso, le gambe rigide, il fiato corto.
    
    Lei chiuse l’acqua, e si ranicchiò leggermente, con le mani tra le gambe, a gustarsi le ultime contrazioni dell’orgasmo.
    
    Lui indietreggiò, si appoggiò al muro e venne, stringendo con forza la base del pene, facendo uscire il più lentamente possibile lo sperma tra le sue mani, per non schizzare in giro.
    
    Poi, con le gambe che gli tremavano, e le mani imbrattate del suo seme, corse in silenzio a pulirsi e stendersi sul letto… 
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