1. Tacchi al centro commerciale parte 2 ritorno a cas


    Data: 27/08/2018, Categorie: Tabù Maturo Autore: highheels899, Fonte: xHamster

    ... s**tenano un brivido. Porta da sempre una cavigliera d’oro, simbolo della sua libertà. In quel momento avrei voluto leccarla dalla pianta di quei piedini fin sui suoi grossi seni abbronzati.
    
    Proprio in quell’istante, quasi a leggermi nel pensiero fece come per avvicinarsi. Aveva ormai la mano sulla maniglia del portone quando una mano la ritrasse. Era un uomo di colore, alto, muscoloso. Di quelli che sicuramente hanno una mazza di cavallo tra le gambe. Mi guardò un’ultima volta dal vetro prima di sparire insieme a lui verso le cantine. Qualcosa mi disse di seguirli….
    
    Scesi di corsa, non curante del rumore dei miei tacchi. Ero eccitatissima. Scese le scale dalla cantina 205 notai una luce accesa uscire dal foro sulla porta. Presi in mano le scarpe ed in silenzio mi avvicinai. Il cuore batteva a mille e le mie cosce erano pronte a bagnarsi. Mi misi sulle punte e osservai all’interno. Proprio in quel momento l’omone nero aveva tra le mani il suo grosso arnese e presa per i capelli Paola, la portinaia, la obbligo a ciucciargli le palle mentre si masturbava “questo è per non aver fatto il tuo dovere” disse. Era visibilmente agitata, avrei voluto chiamare aiuto. Pensavo fosse complice di questo ma iniziavo a credere che stesse subendo una violenza. Vidi però scendere la sua mano fino alla base della figa e iniziare a muoversi. Si stava masturbando la troia, ...
    ... mentre con le palle nel nero quasi in gola per miracolo non soffoca. Il suo cazzo era così grosso, tutto nero. Non era perfettamente dritto ma la sua lunghezza era notevole, desideravo averlo dentro di me. Chiusi gli occhi e immaginai di prenderlo tra i miei piedi per masturbarlo per bene fino a farlo diventare duro come marmo. La portinaia continuava a ciucciare come una ventenne e l’uomo sembrava apprezzare, tanto che senza troppi complimenti la prese di forza lanciandola letteralmente sul ripiano di alluminio contro la parete. Lei con la testa incastrata tra gli attrezzi cercando di ricomporsi e il nero che come un a****le le infilava il suo grosso cazzo nel culo! Paola a quel punto emette un urlo, prima di dolore, ma poco a poco diventa un gemito di piacere e mentre viene cavalcata da dietro brutalmente inizia a gridare “”….vieni…viene Elenaa…vienii!!!”. Per lo spavento quasi caddì. Mi girai di colpo e lasciando per terra la borsa e le scarpe corsi in casa. Chiusi tutte le porte e le finestre. E ora? E ricordai di non avere minimamente idea di che fine avesse fatto il mio cetriolo.
    
    La notte fu agitatissima. Sognavo di essere trapanata da cazzi neri che non mi davano tregua, volevo urlare!! Non so per quale motivo, ma sentii che la mattina seguente sarei dovuta tornare al centro commerciale. Un presentimento…
    
    Continua con la terza parte.. coming soon 
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