1. Bisogna essere mentalmente aperti


    Data: 27/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti

    Finalmente erano arrivate le due settimane di ferie per Mario, quell’estate aveva deciso di trascorrerle in una località di mare, aveva intenzione di passarle a crogiolarsi al sole e a riposarsi in completo relax. La prima settimana volò fin troppo velocemente, così si trovò senza quasi rendersene conto che era già sabato mattina. Verso le 10 uscì dall’acqua salata e calda del mare dirigendosi verso il suo lettino. Si stese per asciugarsi e notò che nella fila davanti erano arrivate due ragazze nuove: erano molto più giovani di lui, che comunque portava bene i suoi 45 anni, indossò gli occhiali da sole a specchio e si mise a sbirciarle: una era bionda, con il capelli lunghi fino a metà schiena, non molto alta e leggermente in carne, ma non troppo, un bel seno pieno, i lineamenti nordici e gli occhi azzurri, la sua amica aveva i capelli neri rasati su un lato e lunghi sull’altro, era più o meno alta uguale, ma un po’ più magra e con almeno una taglia di seno in meno.
    
    Ad un certo punto le due ragazze si diedero un bacio sulle labbra, non spinto, ma neanche un bacio che si sarebbero date due amiche. Poi si alzarono e si diressero verso il mare, Mario poté ammirare i loro fondoschiena tondi e sodi; si alzò e andò a prendersi una birretta al bar, poi tornò al suo lettino e si sedette a leggere una rivista; dopo un bel po’ le due ragazze tornarono tenendosi per mano e scambiandosi sguardi dolci. Mario era incuriosito e continuava a guardarle di nascosto, fino a quando le due ...
    ... iniziarono ad amoreggiare stese su un solo lettino, scambiandosi carezze e baci a fior di labbra, ma non in modo troppo spinto. Passò loro vicino una signora sulla sessantina, con un costume intero che dimostrava tutta la sua età e disse senza fermarsi, ne guardarle direttamente: «Fate schifo. Queste cose fatevele a casa vostra».
    
    Le due ragazze arrossirono e interruppero le loro effusioni, subito quella bionda notò che Mario le stava guardando.
    
    «Facciamo schifo anche a te?», il suo tono voleva essere arrabbiato, ma risultò più umiliato e triste.
    
    «Non le capisco le persone come quella li. Per me l’amore è sempre bello. Non importa fra chi sia. Per me potete fare quello che volete», rispose Mario.
    
    «Per fortuna ci sono persone più aperte come te», rispose l’altra ragazza, «Io sono Emma e lei è Giulia».
    
    «Piacere, io mi chiamo Mario». I tre iniziarono a parlare della paura della gente per l’omosessualità, ma poi gli argomenti si susseguirono numerosi, fino a quando Giulia esclamò: «Ho un certo languorino, mi sa che è arrivata l’ora di pranzo».
    
    Emma guardò l’ora sul cellulare e disse: «Wow! È mezzogiorno passato. Che ne dici di venire a pranzo da noi? Non mangiamo in spiaggia, fa troppo caldo».
    
    «Beh, non saprei. Non vorrei essere di disturbo», rispose Mario. Le due ragazze furono irremovibili, così si avviarono verso i rubinetti per sciacquarsi i piedi dalla sabbia e così finalmente Mario riuscì a vedere bene le loro estremità: Giulia li aveva un po’ più lunghi e ...
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