1. Io e la ex capo-ufficio


    Data: 24/08/2018, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Seiken, Fonte: RaccontiMilu

    Quando si comincia un nuovo lavoro si sa, si è sempre tesi.
    
    E’ quello che è successo a me in questo periodo, anche se la buona notizia, nonostante il contratto sia a tempo determinato, è che si tratta di un ottimo posto come impiegato in una sede bancaria.
    
    Il colloquio era andato bene: un tipo un po’ ben piazzato, dalla voce bonaria e dallo sguardo sicuro di sé mi aveva garantito i sei mesi all’interno degli uffici. Appena il tempo di rendermi conto di quello che dovevo fare e sono già tre giorni che sto otto ore al pc a elaborare e trascrivere dati.
    
    “La vicedirettrice è tornata dalle vacanze”, sentivo mormorare dai neo-colleghi. Eravamo sul corridoio che stavamo bevendo un caffé alle macchinette, quando sento un passo svelto e ben scandito da tacchi grossi e importanti risuonare per tutto il piano.
    
    Per poco non mi cadde il bicchiere di mano.
    
    Era Maria. Maria D., la mia ex storica degli anni dell’università.
    
    Ancora con quel viso da bambola incorniciato da una chioma riccia e scura fino alle spalle, ribelle come il suo sguardo impertinente e il suo sorriso a trentadue denti sapevano essere. Ancora un culo bello rotondo, esplosivo e muscoloso, ancora un rapporto vita-fianchi da pin-up degli anni quaranta.
    
    Un amore romantico inizialmente, poi lei si staccò sempre di più da me, aveva voglia di arrivare in alto, di emergere. Lei si laureò in economia specialistica a 24 anni, io alla sua età finii la laurea triennale. E abbandonai il percorso successivo. Sì, ...
    ... ci lasciammo un anno prima della sua laurea.
    
    Gli amici malignavano sul fatto della sua rapida carriera universitaria, della serie pompini ai professori, io me ne fregavo, mi ero trovato una tanto per fare chiodo-schiaccia-chiodo, ma la mollai nel giro di qualche mese. E così faccio di tanto intanto.
    
    Nessuno che mi dia piacere a letto come lei. Come sapeva fare lei, come era lei sia con la sua energia, sia quando era in totale passività. Sempre seducente. Sempre consapevole di far tirare il cazzo. E il piacere che ne traeva in questo…
    
    E insomma era lì, davanti a me, gli occhi sgranati e un sorriso divertito.
    
    “Ma cosa ci fai qui? Sei il nuovo assunto?”
    
    Io, con un sorriso tiratissimo ostentando finta sicurezza faccio: “Sì, a quanto pare… siamo colleghi insomma. Anzi meglio andare in ufficio che mi hanno detto che la vicedirettrice è rientrata dalle vacanze”.
    
    Un secondo di silenzio: risata generale.
    
    Credo di capire, cerco di non avvampare in viso.
    
    “Sono io la vicedirettrice. Adesso quindi vai in ufficio Marchetti, che ti metto sotto io a te”.
    
    Un turbinìo di emozioni mi pervase il cuore ma cercai di fare la battuta salutando con un “Sissignora, a dopo”.
    
    Mentre mi voltai sentivo i colleghi chiedere: “Vi conoscete? Come mai?”.
    
    Non riuscivo a lavorare. Ero lì, fisso al computer, la bocca semiaperta, lei la vedevo sempre davanti. Dopo dieci minuti così, tentando di riprendere a lavorare andai in bagno e mi sparai una sega immane.
    
    Immaginavo lei, ...
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