1. le mie prime volte - 3 - di dietro


    Data: 22/08/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Lo evitai per i giorni a seguire, addirittura non andai a scuola l'indomani e quando ci tornai non riuscii a guardarlo nemmeno da lontano, se vedevo i suoi occhi puntati su di me abbassavo i miei.
    
    Mi vergognavo, mi vergognavo da morire: avevo il terrore che mi tradisse, che lo dicesse a tutti e in una classe tutta maschile rischiavo di pagare un prezzo altissimo. Allora feci una cosa che mai avrei pensato prima di fare.
    
    "
    
    Ciao, Marisa. Giovanni vorrebbe parlarti
    
    ".
    
    Vidi la biondina che leggeva curiosa il bigliettino anonimo che le avevo fatto lasciare sul diario, i suoi capelli biondi mossi parvero diventare più lucenti, brillarono come gli occhi, che si distesero in un sorriso dolcissimo.
    
    Era bella, ma l'unico effetto che mi faceva era l'invidia. Le guardai il seno: quasi ne avevo più io. Sapevo che Giovanni avrebbe fatto i confronti: le tette, ovviamente, ma anche i capezzoli delle ragazze erano più grossi, le areole più grandi, io non li avevo guardati solo nei giornaletti o nei film con la Fenech, io avevo spiato le mie cugine che facevano la doccia insieme e una volta le avevo viste limonare sotto l'acqua, ma così, per gioco, però avevo visto Angela che metteva una mano tra la peluria di Anna e ce la teneva, massaggiandola, e ad Anna sembrava piacesse, anzi piaceva sicuramente, e insomma, mi era venuto duro e avevo dovuto scappare a toccarmi, ma avevo pensato che la nostra era l'età più confusa e comunque, tornando a Marisa, mi venne un moto di rabbia ...
    ... nel pensare che quel giorno Giovanni avrebbe toccato lei, rinunciando a me. Però lui per me era il precipizio e io lo ero per lui, non volevo che mi e gli dessero del finocchio, dunque mi stavo tirando indietro.
    
    Vidi la biondina sparire tutta contenta, alla fine delle lezioni si mescolò nella folla vociante dei ragazzi all'uscita della scuola e andò a scovare Giovi, il mio Giovi, che la guardò all'inizio senza capire, ma poi si incamminarono insieme verso non so dove.
    
    Il cuore cominciò a galopparmi nel petto, maledissi le mie tettine e i miei desideri, ma dovevo evitare che lui si rovinasse con me e che io finissi con l'essere lo zimbello di tutti, cosa sarebbe capitato se si fosse saputo in giro che...?
    
    - Carnati, come stai?
    
    Assennato mi chiamava così, per cognome: era più forte di lui. E d'altronde anche io lo chiamavo allo stesso modo.
    
    - Puoi chiamarmi Roberto, te l'ho detto mille volte.
    
    - O Roberta?
    
    Sussultai. Che diamine voleva dire? Sì, sembravo una femminuccia, talvolta: ma era un caso, se mi chiamava così, dopo quello che era successo con Giovanni?
    
    Con un ghigno malefico sul viso, Assennato, che poi si chiamava Salvatore, Salvo per gli amici, insistette per fare la strada verso casa assieme a me. Aveva una bicicletta con la canna.
    
    - Ti porto io. Sali.
    
    Assennato, o Salvo, era un tipo robusto, alto, fighetto, muscoloso più di Giovanni. Un bel ragazzo, anche se non lo avevo mai guardato "in quel modo", sebbene di lui si dicesse che aveva una ...
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