1. Cupidigia fuori dalle regole


    Data: 22/08/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    A volte, effettivamente, non si può fare a meno d’ascoltare e in conclusione d’obbedire ai propri demoni assecondandoli, in verità ai propri impulsi caldeggiandoli, in quanto &egrave una scelta stranamente lungimirante, sensata e razionale, perché si slacciano le briglie e si lasciano liberi i cavalli in corsa. In quell’attimo, invero, io allontano il viso dallo specchio e mi rendo conto che ho le gambe intorpidite, le ginocchia appaiono solcate dallo spigolo del mobile del bagno. Quanto tempo sono rimasta là viaggiando con gli occhi? La pelle &egrave già asciutta, tende e tira richiamando della crema soffice.
    
    Lentamente, uscendo malvolentieri dal mio mondo immobile, senza contatto guardo oltre la porta l’orologio nella stanza accanto: m’accorgo che &egrave tardissimo, devo affrettarmi, sicché con il braccio sollevo i capelli liberando la nuca e li arrotolo sulla spalla carezzandomi un poco, in quanto dalla sommità della testa scivolano tiepidi ai lati del viso aprendosi lievi in una riga naturale al centro, così raccolti morbidamente su d’un lato giacché addolciscono ancor di più i miei tratti, però questa sera non va, niente capelli vaporosi né sciolti, dal momento che i demoni chiamano, perché chiedono candida disciplina ed esigono schietto rigore. Con dei secchi colpi della spazzola rifinisco le onde naturali e racchiudo le lunghe ciocche intrecciandole in un’acconciatura bassa e raffinata, avvicino di nuovo il viso allo specchio spostando la testa da un lato ...
    ... all’altro, controllando che non vi siano ciuffi ribelli: nessuna riga, molto bene, i capelli affiancati come dei soldati in un plotone seguono paralleli la linea della testa scomparendo sulla nuca.
    
    Dopo mi dirigo nuda verso l’armadio e afferro sicura la mia follia segreta, sorrido mentre rovescio il nylon di protezione e stendo l’abito sul letto. Nonostante il ritardo esito ancora un istante, mi siedo vicino e lascio che le dita scivolino leggere sul raso di seta: ecco il mio smoking bisbiglio decisamente soddisfatta. Infilo velocemente gli slip trasparenti color carne che fasciano i glutei senza grinze, aggancio poi il balconcino in tinta e lascio che i capezzoli rimangano così irriverenti e sfrontati nello sbucare dal pizzo sottile memore d’altre epoche. Forse il momento più affascinante rimane quello della camicia: a volte credo sia il retaggio di decine di scene da film, oppure &egrave proprio la sensazione del cotone fresco sulla pelle, il gesto indolente dell’abbottonare svogliata le piccole madreperle, l’incastro elegante dei gemelli sui polsini rivoltati all’esterno, il pudore candido del colletto. I pantaloni poggiano diligenti sui fianchi, le lunghe bande lucide spariscono sotto la giacca a due bottoni monopetto, poiché il rigonfio delicato sul petto &egrave l’unico cenno femminile della mise, eppure &egrave lì che cade lo sguardo, questo lo so molto bene.
    
    Io infrango le regole lasciando da parte il farfallino, in quanto la piega della camicia &egrave sufficiente, ...
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