1. 3 I miei giochi solitari a casa


    Data: 16/08/2018, Categorie: Prime Esperienze Masturbazione Autore: prapapappo, Fonte: xHamster

    Dopo la mia prima sega non smisi più di farmene, ci fu un periodo che me ne facevo anche quattro o cinque al giorno. Nei primi tempi i miei giochi solitari si svolgevano a casa quando rimanevo solo. A volte la sera prima di andare a letto se mi sentivo eccitato mi masturbavo nel letto anche se dormivo nella stessa stanza con mia sorella. Per non farmi sentire facevo movimenti lenti per non far fare rumore alla rete del letto e tentavo in tutti i modi di non far sentire il mio fiato che si faceva pesante. Mi masturbavo in silenzio sul mio letto a castello, io dormivo sopra e mia sorella sotto. Mi segavo piano piano e fantasticavo con gli occhi chiusi fino a raggiungere un dolce orgasmo. La sborra calda colava nel fazzoletto o nel pezzo di carta igienica che stringevo attorno al mio membro. Quando mi riprendevo mi pulivo bene il cazzo che cominciava ad ammosciarsi, mettevo il fazzoletto sul comodino e dormivo. Gli attimi prima del sonno erano di vera felicità, un vero paradiso, ero appagato, con la stanchezza che poco alla volta si impossessava di me e vagamente nell’aria il mio odore, odore del mio cazzo e della mia sborra nel mio fazzoletto sul comodino.
    
    Qualche volta e capitato che mia sorella si sia svegliata, inventavo una scusa, tipo: “mi devo soffiare il naso pensa a dormire”, oppure “ho un crampo alla gamba, ma sta passando dormi pure”. Aspettavo una decina di minuti col cazzo in mano perché non si ammosciasse e riprendevo da dove avevo lasciato, incurante che ...
    ... dieci minuti a volte non bastano a riaddormentarsi.
    
    Ma il vero godimento e la piena libertà ce l’avevo quando rimanevo a casa da solo al pomeriggio. Certo non aspettavo per forza di rimanere solo per masturbarmi, mi chiudevo soventemente in bagno o in camera mia per farmi una sega. Ma non erano paragonabili ai giochi che mi inventavo quando rimanevo solo.
    
    Innanzitutto creai un mio quaderno segreto con tanto di laccetti e lucchetto per chiuderlo. In un primo momento lo utilizzavo per scrivere le mie fantasie, poi un giorno mi spogliai completamente e incominciai a fare i contorni del mio corpo con un pennarello. Cominciai dalle mani, sentivo il pennarello scivolare sulla mia pelle e il pavimento di marmo freddo sotto il mio corpo nudo. Il cazzo mi venne duro, passai alla sagoma dei piedi, poi a quella del culo, ed infine tracciai il contorno del mio pene eretto che sussultava al passaggio del pennarello. Mi distesi nudo sul pavimento prima a contatto con la schiena accarezzandomi il cazzo, poi mi girai a pancia in giù e il contatto del pene sul pavimento gelido mi fece correre un brivido di goduria lungo la schiena. Cominciai a muovermi su e giù scivolando sul pavimento, a un certo momento non capii più nulla.
    
    Mi rigirai di nuovo sulla schiena e comincia a menarmi il cazzo più veloce che potevo e all’improvviso raggiunsi l’orgasmo. La mia sborra spruzzo dalla punta del mio cazzo ovunque, sul pavimento, sulla mia pancia, sulle mie cosce, sulla mano che ancora mi segava in ...
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