1. Sarà stato peccato?


    Data: 16/08/2018, Categorie: Trans Autore: LaTuaLei, Fonte: Annunci69

    Tempo fa la doppiezza del mio essere in parte maschio e in parte femmina mi dava da pensare. Ero irrequieto non capivo cosa dovevo fare. Sentivo montare dentro di me, uomo, maschio, la necessità di indossare abiti femminili. Guardarmi allo specchio, farmi vedere. Vedere, sentire l'approvazione del maschio di turno a cui piace il mio essere femmina.
    
    Decisi di parlarne con qualcuno esterno a questo mondo di trasgressione. Scelsi un prelato di mezza età. Mi sedetti li e con molto imbarazzo raccontai cosa sentivo, provavo. Fu molto comprensivo nei modi e nelle parole, mi fece sentire a mio agio nel parlare di questa mi cosa.
    
    Passammo dal luogo previsto per questo tipo di cose a parlarne magari seduti ad una panchina o passeggiando. Raccontavo della mia vita. Delle mie esperienze da maschio. Della scoperta della femmina.
    
    Delle esperienze al femminile.
    
    Mi vedeva fragile. Uomo disorientato, confuso. Un uomo dall'aspetto normale.
    
    Gli dissi che volevo parlare con lui, nel mio ambito femminile e non nel modo che fino ad allora era stato consuetudine. Da maschio, vestito da maschio.
    
    Volevo conoscesse la mia parte femminile e parlasse con lei.
    
    Ci vedemmo la volta successiva presso il suo alloggio dove alcune volte mi aveva invitato per prendere il caffè e continuare a chiacchierare. Portai con me la borsa con dentro abiti femminili. Quelli che adoro indossare e sentire sulla pelle.
    
    Gli chiesi alcuni minuti. Passai in un altra camera dove con calma ed ...
    ... eccitazione dopo aver tirati giu la maschera da maschio iniziavo ad indossare la femmina. Perizoma, autoreggenti color carne che adoro, minigonna non esageratamente corta (quella volta scelsi qualcosa di sobrio), scarpe tacco 12.
    
    Eccitata e con un po di imbarazzo lo chiamai dicendogli di essere pronto. Mi disse dai vieni conosciamo LaTuaLei.
    
    Notai subito stupore nei suoi occhi. Quell'uomo normale era ora davanti a lui completamente trasformato. Ora notai imbarazzo nei suoi occhi, nel guardarmi. Nel cercare di distogliere lo sguardo da me al femminile cercando di ricalibrare o come fossi quello di sempre. Ci provo. Un po ci riuscì. Fece una battuta. Mi disse mica male sembri veramente femmina. Io arrossii.
    
    Ci sedemmo, accavallai le gambe. Notavo che si sforzava di tenere gli occhi sui miei. Di non distrarsi di non guardare le gambe, la caviglia, il tacco vertiginoso.
    
    Parlammo un po. Parlo la parte femmina di me. Dopo non molto ritornai nella stanza affianco e indossai di nuovo il maschio che era in me. Ci salutammo, mi confesso' che preferiva parlare con me al maschile, era più tranquillo meno imbarazzato, meno distratto. Direi meno tentato.
    
    Ci vedemmo nel seguito in maniera normale continuando a parlare. Nel frattempo gli raccontavo anche delle esperienze che facevo al femminile. Ne era incuriosito.
    
    Gli dissi che comunque mi faceva piacere parlare con lui e che preferivo farlo al femminile senza maschere.
    
    La volta dopo cambiai indumenti ma pur sempre intriganti. ...
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