1. Tutti per uno - 2


    Data: 16/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Fortunatamente per il nostro eroe, la previsione del mozzo di stalla non tardò ad avverarsi: infatti, dopo un po’ di strada, il dolore che ancora sentiva nell’ano cominciò pian piano a placarsi, lasciando il posto ad un incomprensibile, quanto delizioso senso di languore.
    
    Purtroppo, anche l’altra previsione era destinata ad avverarsi: “La prossima volta…”. Perché ci fu una prossima volta e ce ne furono parecchie, anzi. Ma procediamo con calma.
    
    A mano a mano che si avvicinava a Parigi, il giovane si sentiva ringalluzzire: finalmente avrebbe potuto coronare il suo sogno di diventare moschettiere del Re! Ogni tanto tirava fuori dalla sacca la lettera per Monsieur de Treville, con la speranzosa sicurezza che lì era racchiuso il suo destino, che il vecchio amico di suo padre non avrebbe che potuto accoglierlo a braccia aperte.
    
    Il tozzo di pane che gli aveva dato il mozzo di stalla era finito presto, ma il giovane D’Artagnan aveva scoperto altrettanto presto che certi problemi sono facilmente risolvibili, quando si è disposti ad un equo baratto. E cosa aveva il giovane D’Artagnan da barattare in cambio di un piatto di minestra e un posto per dormire nella stalla se non…? Eh, sì, proprio quello.
    
    Passato il dolore iniziale, la disavventura col brutale locandiere non gli aveva lasciato strascichi di nessun tipo: ben presto la sua esuberante gioventù aveva risolto tutti i problemi annessi e connessi: del resto, se Esaù aveva dato via la primogenitura per un piatto di ...
    ... lenticchie, perché lui doveva essere da meno? E non avendo nessuna primogenitura da cedere, cosa gli rimaneva da dar via per un piatto di minestra, se non quello che i locandieri sulla strada per Parigi sembravano così ansiosi di gustare?
    
    La scena che abbiamo descritto nel capitolo precedente si ripeté parecchie volte, ma senza la brutalità della prima volta: adesso la consumazione avveniva dopo un equo, quanto serrato, patteggiamento in cui il giovane era diventato bravissimo. Insomma D’Artagnan imparò in fretta a dar via il culo, come diremmo oggi, per soddisfare le sue esigenze primarie: vitto e alloggio.
    
    Era finalmente l’ultima tappa del suo viaggio: il giorno dopo sarebbe entrato in città e per prima cosa avrebbe cercato di farsi ricevere da Monsieur de Treville.
    
    Il giovane D’Artagnan stava giusto pagando in un angolo della stalla la cena e il pernottamento, quando si sentì a poca distanza un tonfo e l’imprecazione di qualcuno che nel buio era andato a sbattere ad una qualche trave.
    
    “Sta arrivando qualcuno!”, bisbigliò l’oste e, tirato fuori l’uccello dal culo di D’Artagnan, se o rificcò nelle braghe ancora incannato, svignandosela terrorizzato.
    
    Il giovane ebbe invece un attimo di smarrimento e rimase bloccato lì, come un animale abbagliato dalla lanterna, che nel frattempo lo sconosciuto aveva acceso. Il gesto istintivo di coprirsi gli occhi col dorso della mano, gli impedì di tirarsi su le braghe e fu così che apparve al nuovo arrivato: rannicchiato a culo ...
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