1. "colleghi di corso"


    Data: 10/08/2018, Categorie: Tradimenti Autore: 19Okion97, Fonte: Annunci69

    ... camera per la notte, ci infilammo di fretta nell’ascensore dove, chiuse le porte, finalmente cominciammo a limonare selvaggiamente, le lingue che si intrecciavano furiose.
    
    Nel frattempo le avevo aperto la stretta camicia e le avevo letteralmente strappato il reggiseno, liberando due magnifici globi di alabastro sormontati da piccoli capezzoli rosati ben eretti che cominciai subito a stuzzicare.
    
    Vagammo per i corridoi praticamente mezzi nudi e finalmente raggiungemmo la camera, dove gettai di forza Ida sul letto.
    
    Mi stesi su di lei e la presi dolcemente per il collo, cominciandole a mordicchiarle i capezzoli: “Ora comando io.
    
    Fa’ quello che voglio e domani lavoreremo insieme”. La denudai completamente, mordendole via il perizoma, poi mi girai su di lei per un 69 che lei approvò senza fiatare; così mi ritrovai a gustarmi la sua dolce fichetta e il ciuffo di peli biondi che la sormontava mentre Ida, espertissima, si faceva scopare in bocca.
    
    Urlò, venne rilasciando del dolce nettare, e a quel punto mi alzai e la feci mettere a pecorina. Impugnai saldamente il mio pene e la penetrai con un solo colpo, ...
    ... strappandole un urletto ma dandomi subito da fare.
    
    A ritmo forsennato cominciai a pomparla, facendola venire un’altra volta, ma quel succo stavolta non finì nella mia bocca, ma lo raccolsi con la mano e lo usai per lubrificarle l’ano.
    
    Senza smettere di pomparla, le dissi: “Sei pronta?”
    
    “Si! Si! Spaccami!”
    
    Non me lo feci ripetere due volte e, anche lì, con un solo colpo, un po’ più forte, la inculai.
    
    Urlò per il dolore stavolta, e un po’ di sangue le fuoriuscì dall’ano, ma non mi importava, volevo solo scoparla e schiaffeggiarle quelle enormi chiappe bianche come il latte.
    
    In quel momento era solo la mia vacca da monta e poi, alla fine, anche lei riprese a goderne, smenacciandosi violentemente la passera sempre più bagnata.
    
    Dopo un altro quarto d’ora di monta, le venni sulle natiche ormai rosse pomodoro e, stanco, le dissi: “Ok, accetto la tua proposta”.
    
    Lo facemmo altre tre volte quella notte. Il mattino dopo ero nella mia nuova redazione, come co-direttore proprio assieme a lei. Perchè? Beh, il motivo principale fu che così avremmo condiviso l’ufficio e, ovviamente, il comodo divanetto al suo interno!. 
«12»