1. Amarti sopra ogni cosa


    Data: 08/08/2018, Categorie: Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Ayelén &egrave la figlia d’una domestica portoricana e del suo compagno greco, porta una coda di capelli, ha uno sguardo combattivo, però talvolta &egrave arrendevole, indulgente e rassegnata alla vita che dev’essere ancora toccata e pienamente vissuta. Nella notte con i capezzoli all’insù lei osserva attentamente le stelle, le lacrime le bagnano il viso, il sedere &egrave tondeggiante come un melone maturo, la bocca &egrave grande con un sorriso afflitto, amareggiato e triste, eppure squadrandola con naturalezza e spontaneità si potrebbe affermare che sia una mala femmina con il marchio di fabbrica.
    
    Lei amava con il corpo più uomini, però provava soltanto affetto e sentimento con il cuore esclusivamente per lui, lui che la scopava come una cagna in calore, l’afferrava con impeto e con veemenza, senza parole e dopo non rimaneva mai, perché dopo il coito s’allontanava da lei. Lo sperma era ancora temperato quando lui se ne andava, dal momento che non vedeva mai le lacrime salate che si mischiavano con il seme sul suo volto, perché lei che lo amava con il cuore, con benevolenza, con consapevolezza e con umanità, ambiva assaporare un gelato con lui, camminare la sera guardando il cielo, anelava fare la spesa, voleva candidamente gioire, rallegrarsi, voleva lamentarsi, protestare, piangere, sfogarsi e sorridere all’altra gente.
    
    All’ora di cena, talvolta, lui le portava una bottiglia di vino, appresso dopo il banchetto, il tempo svaniva così concentrato da disperdersi ...
    ... rapidamente sfumando in un attimo, tanto che lei dopo commemorava rievocando opportunamente con la ragione quelle ore di sesso a lungo derubato per poter vivere nell’assenza di lui. Già, solamente due sere per settimana, una volta alla settimana, ulteriormente due volte in un mese: lui le confidava riferendole che lei era grandemente accattivante, attraente e leggiadra, che glielo faceva venire duro in un attimo facendolo uscire di senno, che non poteva stare senza di lei, senza il suo adorabile sedere tondo, senza le sue piccole mele con i capezzoli all’insù né senza la sua pelosissima fica nera profumata naturalmente. A volte l’accarezzava prima, perché lei avvertiva sembrava come se stesse sfiorando la volta celeste, infine dopo averla riempita si rialzava, si rivestiva, la baciava in fretta e se ne andava uscendo ogni volta senza parlare. Lei si voltava dall’altra parte per non vedere quell’abituale, monotono e stancante rito: i pantaloni, la camicia, la cintura e le scarpe, successivamente sulla porta di casa lei si sollevava sulle punte dei piedi abbracciandolo mentre gli premeva le labbra sul collo e sul volto come una fanciulla. Lui istintivamente si staccava, lei iniziava ad affliggersi, soffrendo e piangendo per quel distacco ancor prima che lui accendesse la macchina per scomparire dalla sua visuale.
    
    Oggi, precisamente in questa tarda mattinata, le lenzuola sono al momento imbevute dei loro fluidi, mescolati al sudore e all’aroma della vaniglia delle candele, lei ...
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