1. In viaggio con il capo (2)


    Data: 19/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Randall Flagg, Fonte: EroticiRacconti

    il ritorno da Barcellona fu devastante. Il giorno della firma del contratto il mio capo non mi aveva rivolto nemmeno uno sguardo. Quello stronzo mi aveva inculato mentre ero al telefono con il mio ragazzo e adesso nemmeno mi si filava. Avevo giudicato il sig. Santini una brava persona ed invece magari era solo un porco che voleva scoparsi una ragazza più giovane. Mi sbagliavo di grosso e l’avrei scoperto a mie spese. Tornati a Milano Luca aveva preteso di avermi due giorni per se ed io, complice il senso di colpa, ero capitolata subito. Avevamo scopato in ogni stanza della casa, il miglior sesso da quando stavamo insieme. Lui mentre mi pompava ogni tanto mi urlava che ero una troia a farmi scopare da quel vecchio porco del mio capo. Poi mi chiedeva scusa, dicendomi che l’avevo fatto troppo eccitare con la telefonata di Barcellona. Non pensavo al mio capo mentre il cazzo di Luca mi penetrava, ma senza volerlo era lui a metterlo fra noi e a mettermi in testa pensieri osceni. Tuttavia nei giorni del ritorno in Italia Santini non mi cercò, ne volle incontrarmi in ufficio. Dopo una settimana dal ritorno la mia mente sembrava più rilassata ed ero quasi riuscita a seppellire il ricordo del suo cazzo che mi penetrava nel culo mentre Luca si masturbava ignaro al telefono. Ci pensò la mia collega Silvia a farmi ripiombare nella realtà.
    
    “Cristina, il dott. Santini mi ha chiesto di selezionare per un incarico il curriculum di Luca Tosti e che lo avevi tu. Puoi girarmelo per ...
    ... mail?”. Rimasi impietrita a quella domanda, ma per evitare di suscitare sospetti inviai la mail alla mia collega. Tornata a casa raccontai a Luca la richiesta del mio capo e lui si mise a ridere.
    
    “Ed io che pensavo volesse portarti in giro per scoparti, non è che magari gli piacciono i ragazzi?” mi disse in tono di scherno. Pensai a quanto fosse lontano dalla verità e che quel vecchio porco lo aveva già reso cornuto una volta. Chissà adesso cosa aveva in mente. Passarono un paio di giorni e poi Luca mi disse di aver ricevuto una telefonata da una segretaria della mia società per un appuntamento. Gli dissi che era sicuramente Silvia che si occupava dei colloqui del personale. Luca mi spiego che sarebbe andato per rispetto, ma che gli sembrava difficile che a lui, ricercatore e analista impiegato a 2.500 euro al mese all’Università, potessero proporre un contratto migliore. Mi sentii subito più sollevata. Avrebbe rifiutato una proposta inferiore e difficilmente la mia società avrebbe potuto fargliene una superiore. Non avevo fatto i conti con Santini. L’indomani a lavoro mi stavo occupando una pratica, quando sentii l’inconfondibile bussata di Santini. Quella che avevo udito la notte in hotel a Barcellona. Non risposi, ma lui aprí lo stesso la porta del mio ufficio. Avanzò verso la mia scrivania e mi chiese se disturbava. Mi alzai di scatto e aggirando la scrivania mi frapposi fra lui e le sedie, così da non farlo accomodare. Ero tesa e le mie gambe slanciate tremavano ...
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