1. L’uccello pugliese


    Data: 20/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: sportivobsx, Fonte: Annunci69

    “Vendo libro e appunti necessari per passare l’esame xx. Per info contattami in privato”. Con questo post sul gruppo di facoltà ho deciso di vendere il materiale per un corso che ho passato con un voto alto. Una manciata di minuti e già un certo Roberto mi scrive in privato. “Ciao a quanto li vendi.” Sinceramente al prezzo non ci avevo ancora nemmeno pensato, gli rispondo che ancora non lo so, se è interessato ci vediamo, vede il materiale e un accordo lo troviamo. “Ah ok, se eri una figa ti potevo pagare in natura. Ma sei maschio, a meno che sei fro*io”. “E se lo fossi che cambierebbe?”, gli rispondo”. “Niente oh, scherzavo, non te la prendere eh”. E con altri due messaggi ci accordiamo per trovarci la mattina seguente davanti la facoltà.
    
    Poco prima mi scrive che ha un imprevisto e non può esserci. Dopo però non posso io, allora gli propongo di venire davanti a casa mia dopo pranzo.
    
    E così facciamo, mi scrive quando è sotto e siccome mi scoccia scendere gli dico di salire. Avevo già visto tramite il profilo Facebook che era un bel ragazzo, alto, occhiali, barbetta, capelli mossi castani, occhi verdi e fisico palestrato. Arriva, ci salutiamo dandoci la mano, subito mi colpisce il suo accento pugliese e il fatto che ha addosso un sacco di profumo. Converse nere, pantaloni di tela con risvoltini, maglietta aderente. Entra in casa, gli faccio vedere il libro e il quaderno con gli appunti. E gli dico se gli va bene il prezzo lo concordiamo.
    
    “Boh non so, ripeto, se vuoi ...
    ... io ti pago anche in natura”. E sorrido, non sto capendo se sia uno scherzo o cosa. “Scherzo eh, ma non troppo...se invece dei soldi vuoi l’uccello, risparmio un po’ e non solo e si mette a ridere”. Rido anche io stando al gioco, rispondendo che quel genere di cambio deve comunque essere sostanzioso. “L’uccello Pugliese è sempre sostanzioso” e si mette a ridere di gusto. “Se vuoi puoi controllare te stesso”. Abbasso lo sguardo guardandolo lì, sorrido.
    
    “Dai vieni, e lo indica”. “Aspetta che chiudo bene la porta, vai di là”, e gli indico la camera. Lo raggiungo in un attimo, è lì in piedi, mi abbasso in ginocchio, lo guardo, ride. “ Manco ci siamo presentati”, e ci ridiamo la mano dicendoci il nome. Lui è Roberto, del 1993. “Fai pure...”. Gli slaccio la cintura, pian piano abbasso i pantaloni scoprendo delle belle gambe possenti e pelose, lui intanto con i piedi si toglie le scarpe e mi lascia sfilare i pantaloni. Ora ha solo la maglietta e gli slip blu che lasciano intravedere un gran bozzo. Glieli abbasso e svetta fuori il cazzo, un bel salsiccione semi barzotto, peloso alla base e nelle palle, molto massiccio. Alzo la testa, ci sorridiamo. “Da come sorridi mi sembra che ti piaccia eh”. In un attimo avvicino le labbra, lo sbaciucchio e poi me lo metto in bocca. Qualche succhiata, il tempo di sentirne il sapore sublime e il sentirlo crescere tra le labbra. Lo tiro fuori.
    
    “Mi posso sdraiare?”. E così si distende sul mio letto, io mi accuccio sul fondo e dopo avergli sfilato ...
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