1. Il club


    Data: 01/08/2018, Categorie: Trans Autore: aliceslave, Fonte: Annunci69

    L’ingresso delle vacche era previsto tra le 16.00 e le 16.20. Non volevo arrivare tardi e così decisi di prendere il treno che partiva un’ora prima. Già durante il viaggio non potevo fare a meno di pensare a cosa mi aspettava e cosa avrebbero fatto di me i tori, e così mi ritrovai a fantasticare senza vestiti nel bagno del treno, immaginando dei grossi cazzi che si facevano strada nel mio culo già largo oltre misura. Seduto al contrario sull’asse del water, mi dimenavo vicino al finestrino con tre dita dentro, incurante se nelle stazioni qualcuno potesse notare, attraverso il finestrino opaco, la mia sagoma nuda che si agitava.
    
    Arrivai puntuale a destinazione ma l’ansia e le voglie che avevo addosso mi indussero a camminare sempre più veloce, cosicché giunsi davanti alla porta del locale con quasi venti minuti di anticipo. Evitai però di sostare davanti alla porta e nonostante la pioggia ed il freddo, per quanto indossassi solo una tuta e le scarpe, mi sistemai sul lato opposto della strada, guardando le altre persone che poco alla volta facevano ingresso. Erano quasi le 16.10 e così presi coraggio e suonai il campanello. Mi venne ad aprire un ragazzo robusto con pochi capelli, vestito con pantaloni e maglia in latex neri, che mi prese per un braccio e mi tirò all’interno dicendo “IMMAGINO CHE TU SIA UNA VACCA?” Risposi di si a voce bassa e mi avvicinai al bancone per mostrargli la mia tessera del club. Dopo una breve attesa il ragazzo mi intimò di salire le scale e ...
    ... raggiungere i locali superiori dove avrei trovato altro personale. Mentre salivo, pur non vedendolo, mi sembrava di sentire il peso dei suoi occhi sul mio culo strizzato nei pantaloni aderenti della tuta.
    
    Pochi passi oltre il pianerottolo e mi ritrovai immerso nella quasi totale oscurità; qualcuno mi si avvicinò da dietro e sfiorandomi la schiena, mi disse con voce autoritaria di spogliarmi completamente ed attendere lì. Obbedì a quell’ordine in pochissimi istanti e mi posizionai vicino la porta che antecedeva un corridoio e dal quale udivo provenire gemiti inequivocabili, forse per l’audio di un film.
    
    Ero talmente assorto nei miei pensieri ed eccitato oltre modo per quella particolare situazione, che quasi mi spaventai quando due braccia mi presero con forza i polsi e mi trascinarono all’interno del corridoio. Poi venni bloccato in una zona ancora più buia e qui bendato con una fascia sugli occhi ed un cappuccio al di sopra di essa, ma con una sola apertura davanti alla bocca. Mi venne pertanto intimato di fare due giri su me stesso e quindi sentii le mani di prima guidarmi davanti ad un letto od un divano e spingermi in ginocchio verso terra, con la pancia appoggiata sul tessuto ed il culo verso l’alto.
    
    Non impiegai molto ad abituarmi al non poter vedere nulla ed anzi quella forzata cecità non fece altro che amplificare le mie capacità di percezione, tanto che mi sentivo ancor più eccitato di prima. I miei sensi si infiammarono oltre ogni limite quando cominciai a ...
«123»