1. io e paolino, mamma mia (mamma sua!) - 3


    Data: 30/07/2018, Categorie: Trans Prime Esperienze Tabù Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Cominciai a frequentare Paolino con una certa regolarità. Da perfetto parvenu figlio del popolo, da sottoproletario incazzato col mondo intero, lui mi trattava come una puttanella stupida, sempre al suo servizio. Aveva la fila delle ragazzine, anche più grandi, che volevano farselo, provavo un'istintiva gelosia ma non potevo farci nulla, spesso spariva per settimane intere e scopava come un riccio, poi tornava da me, ma notavo che aveva qualcosa che non andava, in famiglia. Più dell'autorità paterna - il padre era un puttaniere, spesso senza lavoro, quasi sempre al bar a fare scommesse e a parlare di calcio - sentiva molto la presenza materna. Fino a che punto, però, non l'avevo capito.
    
    Sua mamma era una donna molto bella, attraente: giovane, anche se a noi sembrava vecchissima, con i suoi 40-45 anni, un paio di tette che stavano su da sole, di quelle donne che se le incontri per strada, anche se sei finocchietto come me, ti giri a guardarle. Era alta, Paolino le somigliava molto: aveva i capelli lunghi, le bocce erano almeno una quarta, il culo una poesia. Si truccava in modo sobrio ed evidenziava gli occhi azzurri e la bocca carnosa, il mento sottile e il naso all'insù. Col figlio aveva un rapporto molto intenso, quasi morboso: se lei diceva una cosa, Paolino non la metteva mai in discussione ed eseguiva senza fiatare. Così, quando gli s**ttava l'ormone e mi concedeva di fare sesso con me, lei non doveva essere nemmeno nelle vicinanze, nel raggio di una decina di ...
    ... chilometri.
    
    Paolino aveva una casa piccola, diversamente dalla mia che era ampia e spaziosa: non capiva un'acca di latino e scienze e soprattutto di matematica, pretendeva che gli spiegassi le cose per ore, poi, d'improvviso, mentre ancora parlavo di perfetti e piucchepperfetti, di numeri relativi e botanica, iniziava a stuzzicarmi i capezzoli e io perdevo letteralmente il controllo, iniziavo a sragionare e a straparlare, gli dicevo tipo ma quanto sei bono, quanto ti voglio e guarda come mi sta bene il reggiseno che oggi ho messo per te, mi vesto proprio da piccola mignotta, giuro non ho nemmeno 14 anni ma sono una gran troia, le autoreggenti le metto ogni giorno, sotto i jeans le porto e sono sempre in ansia, metti che mi succede un incidente per strada e mi portano al pronto soccorso e dopo avere visto nel documento che mi chiamo Roberto, mi trovano il tanga e le calze da femmina, lo smalto sulle unghie dei piedi e il reggiseno, insomma se mi tocchi così sto male, perché mi viene voglia di succhiarti l'uccello e se non me lo dai subito in bocca rischio di svenire, il tuo cazzo per me è come il boccaglio del subacqueo, come la mascherina per l'ossigeno del ricoverato, voglio che mi scopi e mentre ancora dicevo tutte queste cazzate mi aveva già piantato il suo uccellone davanti al naso e me lo sbatteva fino in gola, facevo per togliermi gli occhiali e lui diceva no, no, che sei più arrapante, prendilo così, puttana, succhialo e leccalo di lato, quasi mi soffocava, mi dava ...
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