1. La dolce sorellina Elena


    Data: 30/07/2018, Categorie: Hardcore, Tabù Prime Esperienze Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... stato vivo. Ci piaceva quel gattone obeso di nome Remo. Lui se potesse parlare ci sputtanerebbe e non poco. Fu lui a vedere la nostra prima masturbazione. Io ero nella cucina a preparare la s**toletta di carne; Elena in bagno a lavare la sua ciotola per prevenire l’attrazione dei vermi. Indossava una maglietta bianca ed un paio di shorts rossi cortissimi e larghi di gamba che gli avevo notato già da casa per quanto erano corti. Strano che nostra madre non le avesse detto niente. Poi venne da me a mettere il cocktail di carne nella ciotola di Remo. Portò la ciotola in soggiorno perché lì Remo era abituato a mangiare con il padrone impenitente scapolone sospetto moralista. Mai che avesse portato una puttana in casa. Solo libri e qualche faldone che non osavamo aprire. Cavoli suoi quelli e di chi ci era capitato ! Il nostro inquilino era uno di quelli che si portava il lavoro a casa evidentemente. Elena si chinò per dare la ciotola a Remo ed io notai un po’ di pelo pubico fare capolino da quei suoi shorts rossi talmente corti che si potevano considerare inesistenti. Agii d’impulso, allungai il medio della mano destra ed iniziai a cercare di frugarle la passera dapprima con il solo polpastrello di quel dito poi anche con le altre dita. Le massaggiai anche l’inguine con indice e medio; liscio e caldo. Ero pronto a dire che scherzavo, mi aspettavo che si voltasse a darmi un bel ceffone ed invece ecco che invece si sposta e va ad appoggiarsi col petto sul bordo del carrello porta ...
    ... televisore. Continuò a tenere la posizione con cui avevo cercato di frugarla; era il suo invito a continuare. I suoi occhi quasi socchiusi guardavano di lato al bordo della tv. Tornai ad infilare le dita sotto i pantaloncini. Le mutandine si erano allentate ed anche gli shorts ormai stavano calandosi seppure di poco. Non diceva niente: ero in presenza di un vero e proprio assenso. Calai i pantaloncini e le mutande fino a mezza coscia. Le gambe di mia sorella erano poco aperte per niente larghe; la mia mano però ci passava comoda. Si era messa alla pecorina e la sua t-shirt copriva metà delle sue natichette rosa. Massaggiavo con la mano destra, il suo respiro si faceva sempre più affannoso. Le muovevo le dita contro le grandi labbra avanti ed indietro, sopra e sotto, e circolarmente, poi ancora avanti ed indietro finché dopo tre sussulti vocali, tre ahahnnnnnn, mi sentii bagnare le dita dalla sua fica che aveva abbondantemente ceduto al mio stimolo manuale. Mi chiese di continuare fino a quando la sua fica esausta non si raffreddò, bagnata ed appagata. Si rimise in piedi e dopo essersi tolta la maglietta potei vedere le sue tettine acerbe dritte per l’orgasmino appena goduto. Le toccai il capezzolo sinistro ancora duretto. Mi avvicinai a succhiarglielo, avidamente dopo pochi secondi, lei affettuosamente mi baciava solo la testa. Poi cercò la mia patta dei pantaloni per sbottonarla mentre le baciavo il seno e dopo aver tirato giù la lampo il mio cazzo si ritrovò nella sua manina ...
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