1. La condomina


    Data: 21/07/2018, Categorie: Etero Autore: appacioppa, Fonte: RaccontiMilu

    Tutto potevo pensare quel giorno tranne che si accorgesse di me, anche se in un momento di bisogno… il suo bisogno. La donna in questione, in realtà era solo la signora Barbaglia del 5° piano, quella che si incontra solo per le scale o nell’atrio del portone e con la quale gli unici scambi culturali sono i saluti e i convenevoli di circostanza tra un andirivieni e l’altro.
    
    Quel giorno capitò che entrai e la trovai ad attendere l’ascensore per salire a casa. Ci salutammo come sempre e il resto fu la breve attesa dell’arrivo dell’ascensore. Un’attesa fatta di sguardi nei posti più disparati e impensabili: la pulsantiera della chiamata, l’interruttore antincendio, le scritte sui muri per controllare gli ultimi aggiornamenti tra i ragazzini, uno sguardo veloce e quasi innocente sul suo corpo messo in bella mostra dalla minigonna e dalla camicetta che avevano solo la funzione di cornice.
    
    Entriamo dentro l’ascensore, la cavalleria impone di lasciarla entrare per prima, così da sentirne anche il profumo. Dopo il mio ingresso, premo il pulsante del 4° piano, che è il mio, incomincia il viaggio quando all’improvviso si spegne la luce e l’ascensore si blocca. Un’imprecazione esce dalla mia bocca e un gridolino di paura da quella bellissima donna. Il mio primo pensiero è di tranquillizzarla e le dico che tra poco la luce tornerà di sicuro, ma lei dice di aver paura del buio. Le dico che non deve aver paura anche perché per fortuna non è sola, ma lei ha una voce tremante e mi ...
    ... chiede se può prendermi la mano. Mentre mi chiede questo favore, sento la sua mano che al buio cerca la mia e quando la trova intreccia le sue dita tra le mie. Quel semplice contatto mi fa alzare la temperatura e non solo quella. Un silenzio assordante rimbomba dentro l’ascensore. Non credo che il tenermi la mano le abbia dato conforto perché continua a dire di aver paura e mentre lo dice lascia la mia mano per cercare qualcosa che le dia più conforto. Sicuramente, al buio, la sua mano vaga a senso e senza una direzione precisa, ma all’improvviso sento un rumore: zip, e la sua mano che trova un manico su cui tenersi più saldamente. Questa deve avere davvero tanta paura perché la mano si muove freneticamente sul mio cazzone andando su e giù con la velocità dettata dal terrore del buio. L’ambiente ristretto dell’ascensore comincia a riscaldarsi, tanto è vero che comincio a sentire vampate di calore che mi avvolgono mentre lei continua ad aggrapparsi ostinatamente al mio uccello che sembra essere stato messo lì apposta per lei.
    
    Niente da fare, la paura sembra non lasciarle tregua e lei ha bisogno di qualcos’altro così mi chiede di abbracciarla e mi tira a sé. Il caldo dell’ascensore deve avvertirlo anche lei perché sento il suo sudore impregnare la mia mano che lei ha tirato a sé all’altezza della mia asta che, nel frattempo, si trova all’altezza del suo inguine. I sudori si mischiano ed io sento un calore improvviso che avvolge il mio bacino, mentre lei comincia freneticamente a ...
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