1. Turbamenti adolescenziali - cap 5


    Data: 24/08/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: Occhi Blu, Fonte: EroticiRacconti

    Ero ormai il primo della classe in Fisica quando il martedì mi presentai ancora a casa della Nannetti. Sentivo già gli ormoni in subbuglio e la passione crescere in me: non avevo indossato le mutande e avevo un paio di pantaloni comodi ma non troppo larghi. Volevo fare un poco la mia parte in quel gioco di scoperte e provocazioni. Arrivai alla porta e suonai, la prof venne ad aprirmi e mi guidò ancora una volta nel suo salotto. Percepivo nell'aria qualcosa di strano, ma mai mi sarei immaginato cosa: Sofia, la bella Sofia, la bellisima Sofia era seduta in salotto, col libro davanti, coi suoi splendidi capelli dorati, i suoi occhi grandi, la sua boccuccia a cuore, il suo corpo da pin up ed il suo vestito sempre provocante ma mai volgare. Un vestito intero, di lana pesante , rosso che le arrivava alle ginocchia, calze anch'esse rosse ma con arabeschi scuri ad ornarle ed un sorriso che ti spaccava in due. Il mio pisello si ritrasse indurito nei pantaloni, il mio sguardo cadde in terra timido, la mia voce si fece incerta: “ciao Sofia”.
    
    “Ciao Paolo”...ecco, conosce il mio nome. E per di più sulla sua bocca d'angelo diviene poesia. Sorrido e sorride. Mi pare una ragazza carina e a modo. Un sogno.
    
    “Allora Paolo”, si inserisce la Nannetti, “la scorsa settimana Sofia è stata assente perchè raffreddata ed il suo ultimo compito in classe non è stato un successone. Ho pensato che l'ultima cosa che ti rimane da imparare è insegnare quel che sai ad un'altra persona ed interrogarla. Se ...
    ... saprai fare questo potrò dire che sei veramente pronto, oltre che preparato”.
    
    E fu così che nella seguente mezz'ora divenni io maestro. E passato un leggero imbarazzo iniziale mi dimostrai abbastanza all'altezza del compito. I miei occhi si perdevano sul corpo di Sofia: fianchi e seno di una bellezza incredibili, una morbidezza da sogno, sguardi che, forse a sua insaputa ammiccavano e corteggiavano, rendendoti poco alla volta schiavo ipnotizzato. La Nannetti ci lasciò soli, dicendo che voleva che ce la cavassimo indipendentemente, andò a fare la spesa e disse che sarebbe tornata dopo un paio di ore. 30 minuti dopo avevamo finito la lezione e gli esercizi e fu così che calò un silenzio imbarazzato, che Sofia ruppe...
    
    “Paolo, dimmi una cosa”
    
    “Certo Sofia”
    
    “Ti sto antipatica?”
    
    “Ma no, perché mai pensi questo?”
    
    “Non mi rivolgi mai la parola, fai anche fatica a salutarmi”
    
    “Guarda Sofia, pensavo non sapessi nemmeno come mi chiamo”
    
    “E questa da dove ti viene?”
    
    “Sei così popolare, sei una vip...io sono uno sfigatello. Tutti ti adorano e tutti mi evitano di solito”
    
    “A me piace”
    
    “Cosa? Essere popolare?”
    
    “No, quello non dipende da me, girano leggende su di me, non reali. Mi piace il fatto che sei schivo, educato e timido. Che mi guardi ma non con arroganza bramosa e volgare”
    
    Rimasi come un ebete, con la mascella spalancata, senza parole, in piedi davanti a lei. Mi ero eccitato, e non mi rendevo conto che questo, senza mutande e con quei pantaloni, ...
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