1. Sottomissione innata - capitolo 1


    Data: 23/08/2023, Categorie: Incesti Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Claudia e questa che racconterò è una storia realmente accaduta. Oggi ho 24 anni, vivo in una bella villetta di campagna e ho un lavoro rispettabile da impiegata presso il comune della mia città. La mia vita privata è nettamente separata da quella lavorativa per cui nessuno dei miei colleghi sospetta che dietro la faccia da ragazza riservata e timida si nasconde una cagna pervertita.
    
    Tutto è iniziato in età adolescenziale, ancora non capivo il motivo o comunque l’origine della mia distorta sessualità, ma provavo piacere a compiere azioni talmente bizzarre da tenerle nascoste a chiunque: genitori, fratelli e anche la mia migliore amica Sandra…e questa la dice tutta, perché chi meglio di una amica intima è in grado di condividere anche il più audace dei sogni o la più perversa delle fantasie. Era una cosa troppo grande e mi sarei vergognata nel confidarla a chicchessia anche perché ero solo una ragazzina di 14 anni che ancora stava scoprendo la sua sessualità; dovevo fare le mie esperienze e capire che cosa mi sarebbe piaciuto realmente.
    
    Talvolta rimanevo sola a casa perché i miei genitori andavano a fare delle compere in centro e mio fratello Diego, di due anni più grande, si allenava al campo di calcio. Uno di quei giorni decisi di dare libero sfogo ad una delle mie fantasie e quindi mi denudai completamente camminando a quattro zampe per tutta la casa: il periodo estivo lo consentiva anche all’aperto, nel prato verde del giardino, e pure il posto visto che ...
    ... abitavo in un casale di campagna sufficientemente isolato e lontano da occhi indiscreti. Questo comportamento mi dava un grande senso di libertà e di appagamento: mi piaceva! ma ancora non aveva una connessione diretta con il sesso, al di là del fatto che rimanessi nuda.
    
    Questi atti non erano vincolati esclusivamente al fatto che mi trovassi sola in casa, si manifestavano nei modi più svariati e spesso consentivano di realizzare i miei pensieri sconci, infatti capitava che in qualche occasione mangiassi per terra a pranzo o a cena come fossi un animale da compagnia; nonostante la sua contrarietà, mia mamma non dava peso a questa strana abitudine, ero una teenager e stavo crescendo.
    
    Mia madre era impiegata alle poste invece mio padre faceva l’avvocato e aveva una grande passione per la caccia, tanto che possedeva due cani che teneva in un recinto coperto nel cortile retrostante la casa.
    
    Provavo una strana attrazione verso quei cani, o meglio verso lo stato in cui si trovavano: chiusi dentro uno spazio confinato e in attesa che il loro padrone gli desse un minimo di attenzione. Ben presto realizzai una delle mie fantasie, ossia provare la sensazione di stare a quattro zampe, dentro il recinto e con un collare al collo, ovviamente completamente nuda e quindi libera come fossi stata un animale, una cagna!
    
    All’interno del recinto la mia ansia spariva sovrastata da una grande eccitazione che man mano lasciava spazio ad una sensazione di benessere. Da un certo momento in ...
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