1. Non tutti i mali….


    Data: 21/08/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Cornuto2021, Fonte: EroticiRacconti

    Ciao, sono Paola, una donna di mezza età, a detta di tutti abbastanza carina, carnagione Bruno-mediterraneo con un bel corpo, una di quelle che non passa mai inosservata, in special modo quando indosso abiti che esaltano le mie sinuose forme. Mio marito si chiama Giorgio, ha qualche anno più di me, è un uomo prestante, di bella presenza che mi ama alla follia. La nostra vita coniugale è costellata di alti e bassi come succede in tutte le coppie e proprio durante una fase di stanca, in un momento in cui mi sentivo trascurata da Giorgio sempre più preso dal suo lavoro e dai suoi interessi, che quasi per ripicca, iniziai ad assecondare le avances di un mio collega che da tempo mi stuzzicava ma al quale non avevo mai concesso nulla di più se non poche battute al bar. Fu così che, quasi per gioco, una mattina, salendo in ascensore con Andrea (il collega) per raggiungere l'ufficio, decisi di sbottonare audacemente la camicia, lasciando intravedere il reggiseno, noncurante dello sguardo sbigottito del mio collega che non riusciva a staccare gli occhi dalla piacevole visione; fingendo di essermi accorta dell'involontario ‘decolte’', mi scusai e cercai di ricompormi ma Andrea si oppose e mi chiese di non farlo, mentre mi prendeva la mano mi tirò a se e io impietrita, di fronte ad una situazione che stava sfuggendomi di mano, lo lasciai fare e accettai quel suo bacio al quale segui un abbraccio con le sue mani che mi frugavano ovunque. Giunti al piano, mi ricomposi e pregai Andrea di ...
    ... dimenticare quell'episodio che non si sarebbe dovuto più ripetere. Nei giorni a seguire, in ufficio l'imbarazzo regnava sovrano, non avevo il coraggio di guardare Andrea e mi rifiutai anche di prendere il caffè al bar se c'era lui, ma un pomeriggio, durante lo straordinario, quando eravamo in pochi, Andrea mi chiese di potermi parlare ed io d'istinto rifiutai ma dovetti cedere alle sue insistenze, cosicché accettai che mi accompagnasse in macchina a casa e durante il tragitto, fermò l’auto in una zona isolata per fare una sosta e chiarire quanto accaduto in ascensore. Stando seduta in auto, la gonna che indossavo, già di per se piuttosto corta, offriva un'ampia visuale delle mie belle gambe sulle quali Andrea pose le sue mani e molto delicatamente iniziò a massaggiare, sino a raggiungere il mio intimo e questa volta non seppi trattenermi e lo baciai voluttuosamente, spingendomi a tastare il suo membro che presto tirai fuori abbassando la cerniera e liberandolo per consentirgli di svettare in tutta la sua rigidità e mi venne naturale e spontaneo, dapprima masturbarlo finché la cappella si bagno’ di quel liquido caldo e trasparente, per poi fargli un pompino, ricevendo ripetuti fiotti di sborra calda che ingoiai avidamente, mentre lui mi infilava le sue dita nella mia passerina allagata. Quando finimmo, mi accompagnò vicino casa, ci salutammo baciandoci con le lingue intrecciate e le mani che cercavano gli ultimi intimi contatti. Nei mesi a seguire, gli incontri si susseguirono ...
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