1. La trasformazione di Jennifer – Cap.4


    Data: 20/08/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti sull'Autoerotismo, Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

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    Quella sera Jennifer si ritrovò sola a pensare. A pensare a come aveva fatto a cadere così in basso. Nessun uomo l’aveva mai trattata in quel modo, anzi. Eppure quello sguardo sadico, quella forza mentale e fisica di Marco l’aveva soggiogata non solo fisicamente ma soprattutto mentalmente. Non riusciva a non pensarci. Non riusciva a non pensare a lui. Sentiva un brivido scorrerle lungo la schiena tutte le volte che pensava al suo sguardo gelido. Perché? Non lo sapeva. Gli altri uomini che aveva avuto erano suoi giocattoli. Ora era lei il giocattolo di quel depravato maniaco che la teneva sulla corda. Aveva paura di lui. Lo odiava si. Ma non sapeva come liberarsene. E poi la teneva legata con le foto e i video che aveva. Se li avesse fatti girare sarebbe stata sputtanata per sempre. Sarebbe diventata la troia del web. No questo no. E poi in fondo, pensava tra se, quel membro era uno spettacolo, e poi come lo usava bene, certo senza grazia e dolcezza, solo con rudezza e cattiveria…ma cavolo era proprio bello. E mente ci pensava cominciò a masturbarsi. Con delicatezza fece scivolare le sue dita e dopo essersele umettate si sfiorò fino a godere, e mentre il suo orgasmo la riempiva aveva una sola cosa in mente: il membro di Marco.
    
    Marco invece pensava a come usare al meglio la sua nuova schiava. Aveva delle idee non solo per renderla ancora più succube, ma anche per guadagnarci. Ma questo a tempo debito. Intanto cosa farle ...
    ... fare domani in ufficio? Beh intanto farla arrivare vestita da troia sarebbe servito allo scopo. L’avrebbe umiliata davanti a tutti…e poi? Beh poi c’era quel giocattolo che aveva comprato su internet. Si mise a modificarlo un po’ e trovò il modo di farlo funzionare attraverso il telecomando del suo cellulare. Bene bene con questo la cagna sarebbe stata completamente sottomessa.
    
    Marco si svegliò alle 6, e mando un messaggio a Jennifer: arriva in ufficio per le 8,45 e vieni subito nella mia stanza. Alle 6,10 arrivò la risposta: si padrone.
    
    Alle 8,40 Marco era in ufficio. Era arrivato in motorino, c’era poco traffico quel giorno. Meno male.
    
    Jennifer invece con la minigonna e la camicetta bianca senza biancheria intima si sentiva nuda. In metropolitana tutti la guardavano. Le guardavano il suo bel seno florido. Un ragazzo, forse di vent’anni, si mise dietro di lei e nella calca lo sentì che si appoggiava per bene, e sentì che dentro i pantaloni si stava gonfiando. Schifata si spostò. Finalmente arrivò la sua uscita. Corse verso l’ufficio. Entrò nel portone, salì al terzo piano e andò subito nella stanza di Marco. Entrò puntuale alle 8,45.
    
    Marco la squadrò per bene. Osservò ogni millimetro di pelle, i vestiti, le scarpe. Girò intorno a lei e poi da dietro appoggiò una sua manona all’interno della coscia. E con delicatezza, sfiorandola salì fino a alle grandi labbra. Jennifer al tocco sentì crescere dentro di lei la voglia e si bagnò. Marco la sentì bagnarsi e le disse: ...
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