1. Le pieghe del tempo


    Data: 19/07/2018, Categorie: Etero Autore: Beinhorn, Fonte: RaccontiMilu

    Quel giorno stavo pulendo la memoria del mio ormai non più nuovo smartphone. Le cose che ritenevo importanti le avevo già salvate nei vari backup precedenti.
    
    Tuttavia, diedi una lettura veloce ai dati nascosti delle applicazioni. Non so di preciso perché lo feci; forse desideravo, inconsapevole, un’ondata di malinconia. Apposta. Un po’ per farmi male, un po’ per nostalgia. Un po’ perché sto davvero invecchiando.
    
    Anni prima avevo avuto una breve relazione con una ragazza molto più giovane di me.
    
    All’inizio, questo fatto, la grande differenza di età, mi aveva creato qualche titubanza tanto che lei mi aveva giudicato scostante. Con il passare dei giorni e delle conversazioni e degli incontri, la mia tensione era via via evaporata. Allora, forse non del tutto a torto, mi convinsi a proseguire, oggi tenderei a pensare il contrario. Non mi doveva importare molto di quello che avrebbe detto la gente, mi dissi, e dopotutto lei era una bomba, una di quelle persone che ti fanno perdere la testa tanto mi aveva coinvolto.
    
    Questa relazione durò qualche mese. Poi, ovviamente, la stancai. I nostri mondi erano parecchio distanti, nonostante la passione che vi infondemmo a vicenda. Ci rimasi un po’ male, lo ricordo, ma con il passare del tempo capii la naturale evoluzione delle cose, della loro assoluta non eternità e, dopotutto, ne fui felice. Felice di avere condiviso un pur breve attimo della mia esistenza con questa straordinaria donna. La felicità, ne sono convinto, è da ...
    ... ricercare in quei momenti, non in un orizzonte irraggiungibile.
    
    Il tempo era passato e non sentivo la sua mancanza. La sua mancanza e quella di una stagione che ritenevo ormai tramontata.
    
    Quel giorno però il caso, o una sottile voglia che si era incuneata di nascosto nella mia mente, mi fece ritornare a quei momenti.
    
    Trovai, nel telefono, appunto, una cartella con una moltitudine di note vocali. Dalla data di creazione riconobbi quei mesi passati con L.
    
    Fu un tuffo al cuore.
    
    Avevo cancellato chat e qualsiasi riferimento a quella ragazza. Certo che non ne volessi e potessi riannodare qualsiasi tipo di legame. Ho sempre odiato come noi maschi, nei momenti di bisogno e di solitudine forzata, tendiamo a ritrovare donne incontrate e poi perse. Ci facciamo spesso un’orrenda figura. Come persone all’ultima spiaggia, morti viventi in cerca di carne. Volevo per cui escludere qualsiasi possibilità di scrivere o chiamare L.
    
    Non avevo comunque considerato che la memoria dei nostri telefoni è forse più persistente e metodica di quella delle nostre menti.
    
    Ascoltai una nota vocale a caso e udii la sua voce. La riconobbi immediatamente. Riconobbi il suo spiccato accento piemontese, la sensualità del suo timbro. La nota vocale non fu nulla di particolarmente piccante o interessante. Parlava del suo turno di lavoro che aveva appena cominciato e che non vedeva l’ora di finire per potermi incontrare.
    
    Da qui, fu più forte di me, ascoltai la sequenza. Fu la decina di file ...
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