1. Di ritorno dalla spiaggia


    Data: 19/07/2018, Categorie: Etero Autore: fioccorosso, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Ho freddo, scaldami.’ Te ne esci così, all’improvviso, appena dopo esserci riseduti in autobus. Una frase che pare non avere nulla a che fare con la torrida giornata passata in spiaggia ad abbronzarci ed a giocare in acqua.
    
    Il mio sguardo si sposta dal panorama esterno su quello interno: una splendida ragazza, dalla pelle dorata dal sole ed i capelli corvini, lunghi, un leggero vestitino a coprire il due pezzi e delle infradito ai piedi. Ti sorrido mentre ti guardo, un lungo e piacevole brivido mi corre sulla schiena. Lungo, a causa della gocciolina di sudore che percorre la mia spina dorsale, piacevole, perchè unito alla consapevolezza che ciò che sto ammirando è mio, solo mio. Con tono dolce ti chiedo ‘Come fai ad avere freddo?’. Mi rispondi con un lieve movimento del viso, ad indicarmi il finestrino aperto dietro di me e poi quello dietro di te. ‘Guarda…’ Con aria furba scosti i capelli dal petto, il vestitino e il reggiseno del costume non bastano a nascondere una piccola protuberanza, un capezzolo teso. Le mie sopracciglia si alzano ed un sorriso divertito fa capolino sul viso. ‘Non ci credi? Vuoi vedere meglio?’. Ridacchio, pensando che non lo farai mai, che mi stai solo stuzzicando. ‘Avvicinati…’. Seduto di fronte a te, mi sporgo per osservare e per coprirti alla vista dell’autista e delle uniche due altre persone che ci sono a quell’ora. Rapide, due dita si infilano sotto la stoffa leggera del vestito e quella sintetica del costume. Un’apparizione fugace, ma che ...
    ... basta a far crescere un bozzo nei miei pantaloni, visibile non appena mi rimetto appoggiato allo schienale. Dopo tutta una giornata passata ad osservarti seminuda, dopo tutti quei contatti in acqua mentre giocavamo con la palla, noi due soli, dopo averti desiderata così tanto…quella vista aveva fatto il suo dovere. La cosa ti stava divertendo parecchio anche se cercavi di non darlo a vedere e fare la santerellina.
    
    L’infradito ti scivola via dal piede, casualmente solo in apparenza. ‘Dai, non prendermi in giro…’ ti sussurro ‘…sarà perchè hai preso così tanto caldo oggi…e l’arietta fresca ti pare ghiacciata a confronto.’ Mi sfilo la maglietta e te la porgo ‘…comunque tieni…magari ti aiuta a stare meglio.’, cercando di far finta di niente. Te la appoggi al petto ‘Non mi va di mettermela…ma me la tengo lo stesso…’. A stento trattieni un sorriso ancora più furbo e divertito del precedente.
    
    Faccio finta di nulla e riprendo a guardar fuori, nel tentativo di riguadagnare il controllo su chi aveva ‘preso vita’ senza il mio permesso. Il tuo piede scalzo inizia a strusciarsi sul mio polpaccio. Il pacco si fa leggermente più visibile, andando contro i miei tentativi di stare buono. Il tuo piede sale, passa da una gamba all’altra e raggiunge le cosce, infilandosi in mezzo. Stringo le gambe. ‘Beh…da quando in qua non mi lasci appoggiare i piedi alla tua sedia?’. Mugugno qualcosa ma ti lascio fare, raddrizzandomi a sedere per farti spazio. ‘Effettivamente dopo tutto quel caldo le fa ...
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