1. Impulsi parte 3


    Data: 30/07/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Volpycony, Fonte: Annunci69

    Riassunto dei capitoli precedenti
    
    Andrea e Nicoletta hanno incontrato un fotografo, David, e lo hanno invitato nel loro appartamento per un aperitivo, ma tra loro è nata una sintonia sessuale che li coinvolge in una giornata piena di sesso travolgente.
    
    Capitolo 5
    
    Sono nel vicolo, con la schiena appoggiata al muro e le mani a coppa mentre mi accendo un sigaro: è stata una giornata impegnativa, sia fisicamente che mentalmente. Il sesso non è solo un gesto animalesco, qualcosa che si fa semplicemente seguendo l’istinto, ma un modo diverso di amare una persona. Il sesso che ti rimane dentro, quello che ti riempie ogni piega dell’anima, si sviluppa solo dove c’è la sintonia del partner. O dei partners.
    
    Alzo lo sguardo verso l’appartamento: Nicoletta è ancora alla finestra, con un calice di vino rosso in mano e l’ombra del suo corpo avvolta in un lungo abito da cocktail rosso, e sorride guardandomi. Vedo la mano di Andrea che da dietro le massaggia i fianchi avvicinandosi troppo al seno prominente. Le sorrido, non per educazione ma per ringraziarla di aver condiviso l’estasi dei suoi orgasmi, e penso a quanto siamo stati vicini pur essendo lontani nella nostra vita.
    
    Con un leggero colpo di reni mi stacco dal muro, mi infilo lo zaino della macchina fotografica sulle spalle e mi incammino verso il fiume per raggiungere la mia auto. Il sole sta tramontando e in quell’atmosfera aurea le persone che stanno tornando a casa dal lungofiume mi sfrecciano intorno senza far ...
    ... caso alla mia espressione serena. Perché mi sento sereno, con il pacco che ancora adesso stenta a sgonfiarsi dopo tutte quelle scopate.
    
    «Tornerai a trovarci?» mi ha chiesto Andrea accompagnandomi alla porta.
    
    «Vi fa piacere che io torni?» ho chiesto io.
    
    E così, con due domande e zero risposte, il mio futuro sembra già scritto, eppure non so proprio cosa succederà domani, o tra qualche giorno, ma sono certo che in quell’appartamento tornerò di sicuro.
    
    Quando raggiungo il fiume, la maggior parte delle persone se ne è andata: vedo in lontananza qualche runner che si allontana e un paio di pescatori che stanno recuperando l’attrezzatura. Dopo qualche passo però mi giro verso la riva perché mi sembra di sentire un lamento. Mi fermo, e poi, attratto dalla curiosità, scendo verso il pelo dell’acqua. C’è una ragazza seduta a terra, una runner. Si è tolta la scarpa e la calza e si massaggia la caviglia destra.
    
    «Hei, tutto a posto?»
    
    Si gira verso di me: avrà vent’anni, più o meno, con il fisico esile e la pelle bianca come il latte. È diffidente: non mi risponde e torna a guardarsi il piede. Così mi avvicino e mi accuccio per guardare meglio. È arrossato ma non sembra gonfio.
    
    «Ho preso una storta e non riesco a camminare…»
    
    «Hai chiamato qualcuno che venga a prenderti?»
    
    «In realtà vivo da sola… ma tra un po’ passa, non preoccuparti, mi arrangio».
    
    Senza pensarci mi allungo e le prendo delicatamente il piede. Lei ha un attimo di esitazione, le hanno insegnato a ...
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