1. La frittata


    Data: 11/07/2023, Categorie: Lesbo Autore: Adelina69, Fonte: EroticiRacconti

    Sono ormai due ore che, sdraiata al sole a rosolare, tutta nuda, osservo i cani che, all’ombra degli ulivi sorvegliano i miei movimenti. La crema solare che mi sono spalmata è evaporata sotto ai raggi del sole,
    
    la mia pelle color nocciola scuro brilla, tra qualche minuto il bisogno di una rinfrescata sarà sempre più impellente, mi attende un tuffo nella grossa vasca, prendo il telecomando e faccio partire le bolle, che iniziano a borbottare lentamente, per poi prendere vigore.
    
    Mi immergo e mi accomodo su di una seduta, il getto di aria e acqua mi colpisce nella schiena, spalanco le cosce, nella confusione del turbinio acquatico osservo la mia fessura depilata, il calore l’ha risvegliata, istintivamente i neuroni ordinano alle mie mani di dirigersi verso quella meta.
    
    Dopo che il lieve e breve orgasmo ha terminato di rilasciare la poca adrenalina, alzo gli occhi e vedo Buck, il capo branco che mi osserva, la sua testa bianca è affacciata oltre il bordo della vasca, forse è attratto dalla mia manovra furtiva, vorrebbe sempre sapere il motivo dei miei, per lui stravaganti movimenti.
    
    Osservo il sole, e mi accorgo che la mattinata ormai è finita, mi devo dedicare a quelle poche operazioni,da cui dipende la sopravvivenza di chi mi sopporta, e con me convive.
    
    Con i cani faccio presto, la loro sbobba è fatta di un misto di ossa, scarti di verdure e ritagli di carne vari, fatti bollire e conservati dentro il frigo.
    
    Una rapida scaldata alla porzione giornaliera , e ...
    ... sono pronti per essere divorati.
    
    Il branco si presenta puntuale, rispettando inesorabile la gerarchia, inizia a divorare il pasto giornaliero.
    
    Prima Buck che guarda torvo la discendenza, poi Frida la mamma sempre famelica e nervosa, infine i due frutti della nostra disattenzione, Pippo e Esmeralda, che da buoni cuccioloni attendono il loro turno, tanto sanno che poi a tavola, Mia non resiste, e li rimpinza nonostante la mia disapprovazione.
    
    Ora devo pensare al nostro pasto, apro il frigo, non so cosa inventare.
    
    Mi ricordo dell’insalata fresca, e delle uova che ci ha portato una vicina, una bella e ricca frittata con l’insalata.
    
    Preparo gli ingredienti, pezzetti di guanciale e pecorino grattugiato, poi ad una ad una rompo le uova.
    
    In una grossa padella un po’ di olio è a riscaldare, ho appena preso la frusta per iniziare a sbattere le uova, quando la sento arrivare.
    
    Non mi sono rivestita, ho solo messo un grembiulino legato sul didietro con un nastrino, ho le chiappe di fuori, le poppe mezze strizzate dalla fettuccia che mi passa dietro al collo, sotto ai capelli che ho legato in una lunga coda.
    
    Mia si avvicina e senza dire nulla, mi accarezza il sedere, osserva la preparazione, e poi mi sussurra in un orecchio, “ Adelina sei la solita puttana”.
    
    Sale al piano di sopra con i cani che la inseguono, e mentre inizio a sbattere le uova, dopo un paio di minuti me la sento di nuovo arrivare dietro.
    
    Giro un attimo lo sguardo e vedo che si è messa una ...
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