1. Nasce un amore


    Data: 08/07/2023, Categorie: Sentimentali Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    Questo è un episodio, l'episodio, di un ultimo scorcio del millennio fa:
    
    un giorno di primavera che andammo, mia sorella il suo moroso e me, al matrimonio di una loro amica. Ci alziamo presto e, sapendo che mia sorella ci mette un sacco a prepararsi la mattina, mi lancio in bagno per prima,
    
    "Bea!!" mi urla "che cavolo!",
    
    "faccio in un momento, mi lavo e una linea agli occhi",
    
    "la solita...",
    
    "...fatto, fatto, vado a fare colazione, vedi di spicciarti che Marco fra poco è qui",
    
    "è abituato",
    
    Silvia è la classica bellezza mediterranea, al contrario di me: mora, formosa e dal carnato rosato, non ho mai capito perché abbia sempre voglia di nascondersi, fatto sta che mi stupì e uscì dal bagno vestito al ginocchio in raso e pizzo blu, come i suoi occhi, e trucco leggero, un décolleté silver con tacco evidenziava il fondoschiena:
    
    "bella sana!" mi venne fuori da sé,
    
    "grazie, teppista, ma vieni in maglietta?",
    
    "mi vesto e scendo, anfibi no, vero?",
    
    "non meriti risposta, aspetto".
    
    Marco, puntuale come sempre, arrivò quasi subito ma non salì.
    
    "pronta! eccomi" e scesi.
    
    Non era lontanissimo ma ci volle quasi un'oretta ad arrivare,
    
    "Bea, ti sta bene il verde" guardandomi, Marco, dallo specchietto,
    
    "grazie, un po' nazionalista: bianca, rossa e verde!",
    
    "vero!",
    
    "non sembriamo nemmeno sorelle, sei troppo chiara Bea!",
    
    "da lunedì studio meno e sto all'aperto, e non iniziare neppure: non mi trucco",
    
    "ok,ok, ma studia che è ...
    ... meglio".
    
    Giunti alla chiesa, una romanica sulle colline gettonata per il giorno più bello,
    
    molti amici di mia sorella, e parenti vari sciamanti sulla giaia assolata del sagrato vista colline; cipressi e vigne sui declivi, villa medicea sullo sfondo; all'ombra di un faggio un gruppetto di ragazzi e Massimo fra loro, un mio compagno di scuola.
    
    Lo saluto, non mi considera, ma avvicinandomi:
    
    "ah! ora si, ciao vigiani! non ti avevo riconosciuta, chi t'aveva mai vista senza jeans e scarponcini, che ci fai?",
    
    "sono qui con mia sorella, tu?",
    
    "una specie di cugino dello sposo, ti dispiace?",
    
    "no, anzi, uno della mia età!",
    
    "resta con noi",
    
    "volentieri",
    
    e mi aggregai noncurante che mia sorella mi stesse cercando.
    
    messa, foto di rito, bimbi scorrazzanti, pranzo.
    
    al tavolo niente posto, ma ne prendo poco e ci stiamo.
    
    battute, qualcuna non la capisco, qualcuna sconcia, e risa, il tempo fra una portata e l'altra passa, e le attenzioni di Massimo aumentano: mi riempie il bicchiere, gradisco; mi cinge le spalle in un abbraccio, e lascio fare; mi accarezza la coscia semi scoperta e non protesto, e non dico nulla nemmeno quando con un brindisi e gli auguri agli sposi appoggia le sue labbra vicino le mie, poi mi sussurra all'orecchio:
    
    "tu mi garbi, e non da ora" e cerca di baciarmi il collo, al che: "e la biondina?",
    
    "quale biondina??!",
    
    "quella che hai sempre intorno",
    
    "ma allora mi guardi!",
    
    "si" arrossendo "lo ammetto, e perché non mi hai mai ...
«12»