1. Alpeggio Cap.:X III


    Data: 28/05/2023, Categorie: Incesti Autore: bepi0449, Fonte: EroticiRacconti

    Incesto e misteri
    
    “Onfffffff, … henffffffffff, …ahhhhnff!”
    
    “Zio!”
    
    “Vieni piccolo germoglio, … vieni! Ti voglio. Dammi il tuo anello, … e poi … andrò … uhmmm! Ti attenderò … e assieme ci recheremo da Lui. Ohhhh momenti straordinari, inconsueti, divini! Siamo stati sue matite, sua tavolozza per i suoi colori. Abbiamo fato un buon lavoro! Da quello che ti lascerò, potranno le generazioni future conoscere molto delle nostre usanze; potranno conoscere la nostra religione, la nostra cultura e del perché amiamo queste montagne.
    
    Ohh nipote mio, io parlo ad una lucciola con un lessico antropico. Sono uno spirito umano con un fisico da lucciola. Mi è difficile parlare diversamente per cui … perdonami se mi esprimo, se parlo come un uomo. So solo che la mia lampada si sta esaurendo, … e prima, che essa si spenga, vorrei offrirtela, anche se questo significa che mi dovrò separare da te prima del tempo profetizzato. Ti attenderò lassù, presso la nostra casa, che con le future discendenze diverrà luogo di meditazione, di conoscenza e accettazione del Sé.
    
    Quando ti ho preso in quei giorni, mai ti ho detto che hai un sederino straordinario, raro, meraviglioso, vellutato, serico, caldo. Non so se il mio, alla tua età, era simile al tuo; so solo che i nonni e anche Tulio ne andavano pazzi. Belli i momenti trascorsi con i nonni che mi insegnavano toccandomi o facendosi palpare, sfregare, lambire o con l’osservazione, … come abbiamo provato e vissuto … con te. Siamo stati ...
    ... consigliati, educati alla verità, alla sincerità, all’amore, al dono e ogni volta che copulavamo, eravamo puri, casti, solari; non c’era malizia o falsità, ma solo gioia in noi. Davanti ai miei fratelli ho fatto sesso con i nonni, anche se ero piccolo, … e con Stella e Tulio, mentre i nonni che mi osservavano e con Dalia che agiva da piccolo chierichetto. Quante volte ho preso quello che fuoriusciva, colava giù per il perineo e le cosce per porgerlo alle labbra di tua madre.
    
    Ohhh, ma questo e altro i nostri posteri li troveranno in quello che lasceremo loro.
    
    Senti, … sta entrando, … e come scivola … nel tuo luminoso, burroso, vivo recesso?”
    
    “Sì zio! Stai entrando lentamente e sento il tuo uccello, come mai prima. Le pareti del mio intestino sentono il turgore del tuo radrizzaviscere. Avanzi e indietreggi, come quella volta. Mi sto … Ohh zio … spingi, batti, martella, … spacca, sbriciola, sgretola il mio posteriore. Sto … Sìììììììì, … mi sento gonfiare, inondare, riempire, imbottire; colmare come con un clistere, … farcire. Sei dolce zio, … non pesi! La tua luce fluisce al mio interno. Godo zio e tremo, non per il freddo, ma per il piacere di sentirlo dentro. Stai scaricando la tua luce come un fiume, l’acqua alla foce. Capto piccole particelle, piccole stille di luce più intensa, più accesa, … più fosforescente; non so cosa siano, ma capisco che ti devo lasciare, che mi devo separare da te, zio. Ho un po’ di stanchezza.
    
    Mi riposo un po’ assecondando i tuoi movimenti, ...
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