1. Il personal trainer di mia figlia – Capitolo 6


    Data: 15/05/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    Eravamo giunti di fronte alla porta della camera di Monica, mi bloccai terrorizzata all’idea che mia figlia potesse vedermi in quello stato di sottomissione completamente nuda e al guinzaglio del suo uomo. Ma che diavolo stavo facendo? Bruno mi stava mettendo alla prova ancora una volta, ma a tutto c’è un limite!
    
    Bruno comprese il mio stato di panico e si chinò verso di me sussurrandomi all’orecchio:
    
    “Non preoccuparti, ho sbattuto Monica per quasi un’ora e adesso sta dormendo profondamente. Ricordati che dipende solo da te… per cui fai tutto quello che ti dico e nel massimo silenzio”.
    
    Aprì la porta e mi trascinò all’interno tirandomi per il guinzaglio. Successivamente accese una pila e la puntò prima su Monica, distesa seminuda nel letto e poi su di me; si abbassò nuovamente verso il mio orecchio e puntando la pila verso una sedia posta vicino al letto mi disse:
    
    “Abbiamo scopato in diverse posizioni, ma l’ultima è stata su quella sedia: io seduto e lei sopra a cavalcioni. L’ho fatta schizzare come una fontana e anch’io ho sborrato per bene, ma come puoi immaginare e se guardi più da vicino abbiamo fatto un macello, per cui ora, tu vai e ripulisci tutta la sborra rimasta sulla sedia e sul pavimento. Voglio vederti ingoiare fino all’ultima goccia che raccatti”
    
    La depravazione di Bruno emergeva sempre di più ed io ero il suo indecente giocattolo erotico. Godeva nel farmi fare le cose più sporche e nelle situazioni più rischiose.
    
    Puntava la pila e io leccavo ...
    ... aspirando tutto il liquido dal sapore un po’ acre e un po’ dolciastro che raccoglievo; lui mi guardava, con un ghigno misto tra soddisfazione e derisione, e ogni tanto mi tirava per i capelli attendendo che ingoiassi quello che avevo accumulato in bocca.
    
    Dopo avermi fatto lucidare la sedia e il pavimento sottostante tirò fuori dalla tasca un oggetto:
    
    “Questo è un ovetto vibrante, lo metteremo in funzione al momento opportuno…”
    
    Si trattava di un vibratore di discrete dimensioni, ne avevo visti diversi in rete ma sembravano più piccoli. Mi fece vedere il piccolo telecomando che lo azionava e mi disse:
    
    “Girati, dammi il culo! Farà compagnia alla tua fica da troia!”
    
    Lo infilò ben dentro la mia passera e si sedette su un angolo del letto. Non lo mise in vibrazione e invece, tirandomi a sé per i capelli, mi ficcò il suo uccello direttamente in gola. Mentre con una mano premeva la mia testa spingendo ancora di più il suo membro all’interno della mia bocca, con l’altra prendeva un paio di manette e mi bloccava i polsi dietro la schiena: a quel punto non avevo più le braccia per sostenermi e il mio busto sbilanciato su di lui gravava quasi completamente sul suo cazzo che, a parte la stretta gola, non aveva altri ostacoli per penetrare più a fondo. Nella stanza silenziosa, a parte il respiro di Monica cominciavano a sentirsi il rumore dei miei conati e il deglutire sempre più fragoroso della mia bocca mentre le lacrime scendevano copiose.
    
    “Tua figlia è una gran porca, ma ...
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