1. Da amica a schiava - Si fa sul serio


    Data: 15/05/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PassionBdsm, Fonte: EroticiRacconti

    Stavo guardando la Tv seduto sul divano quando arrivò Valeria con il vassoio del caffè e lo zucchero. Umile ed ubbidiente, posò il tutto sul tavolinetto davanti a me, dopodiché rimase in piedi immobile e in silenzio, in attesa di nuovi ordini. Aveva la testa bassa, tuttavia non poté fare a meno di squadrare i giocattoli sessuali che avevo accanto, che avevo portato prima dalla sua camera.
    
    Zuccherai il caffè e lentamente lo gustai, ammirando il corpo nudo della schiava. Parti dal suo viso dolce, il quale non tradiva emozioni, e scesi con gli occhi sul collo aggraziato, sui seni abbondanti su cui svettavano i capezzoli duri e rosei, segno che tradiva una certa eccitazione; sulla vagina depilata, con il clitoride che stava mezzo moscio; sulle lunghe gambe, che stuzzicavano la fantasia di non pochi. Avere tutta quella grazia solo per me stesso era gratificante. Già quella mattina avevo potuto disporre di un potere fisico e psicologico praticamente assoluto, ma era mia intenzione fare sul serio, disporre completamente di quel corpo che avevo sempre desiderato e che ora era a mia disposizione.
    
    Finito il caffè, posai la tazzina e mi rivolsi alla schiava. - "Adesso sono un pò stanco, troia, quindi ci riposeremmo un attimo, dopodiché potremmo ricominciare. Nel frattempo, mettiti a quattro zampe di fronte a me e non ti muovere. E non osare nemmeno fiatare. Siamo intesi?"
    
    - "Sì, padrone. Come lei desidera."
    
    Fece esattamente come le avevo detto, spostando prima il ...
    ... tavolino per avere spazio. Assunta la posizione ordinata, ci appoggiai sopra i piedi e mi sdraiai ancora di più sul divano a guardare la televisione. La mia amica si ritrovò così ad essere un tavolino vivente, un poggiapiedi di carne che non poteva fare altro che sostenere il mio peso. Passò in questo modo quasi un'ora, in cui non feci altro a passare da un canale all'altro. In realtà, ero divertito dalla situazione. Valeria era immobile di fronte a me, in silenzio; con il passare del tempo accusò sempre di più la fatica di sostenermi e gocce di sudore cominciarono a scenderle sul corpo, ma rimase comunque ferma a svolgere il suo compito. Avevo raggiunto quello che mi ero prefissato (e che anche lei, in fondo, desiderava): quella che poche ore prima era una carissima amica era oramai una schiava perfetta, su cui sfogare tutte le mie fantasie erotiche più spinte. Ma non era sufficiente, volevo di più, affinché quello fosse davvero un weekend indimenticabile per entrambi.
    
    Ad un certo punto spensi il televisore, era giunto il momento di ricominciare. Alzatomi dal divano, mi tolsi i pantaloncini e le mutande, rimanendo nudo, e mi risedetti sul divano. Fatta girare la schiava, una volta che fu in ginocchio, le ordinai: - "Possiamo passare alla fase successiva. Adesso mi devi far ritornare l'uccello duro, ma da cagna quale che sei, non puoi usa assolutamente le mani. Ti dovrai avvalere semplicemente della lingua. Pensi di farcela?"
    
    - "Sissignore. Farò del mio meglio."
    
    - "Bene. ...
«1234...»