1. Sorsi di beatitudine


    Data: 14/05/2023, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Se avesse puntato, facendo una scommessa, se l’avrebbe certamente aggiudicata, anzi sbaragliata e stravinta,l’avrebbedel tutto sgominata, in quantoavrebbe nettamente trionfato, perché neanche una persona avrebbe mai creduto quello che in cuor suo viveva e in special modo quello che sulla sua persona, dovevaterribilmentesopportare ein ultimomal patire. Neppure uno, avrebbe in nessun caso creduto e ipotizzato, che una femmina come lei, nell’esteriorità e nella parvenza priva di grattacapi e di seccature, potesse rimanere per giornate complete sempre da sola in casa. Lei èsenza ombra di dubbio alcunoavvenente, indiscutibilmente francae genuina, certamenteimmediata espontanea, senz’altro rigorosa quando serve ed estroversa nel tempo libero, indubbiamente risoluta einconfutabilmentetenace, ha una posizione lavorativa d’alto rango, è una donna manager in carriera che ricopre un incarico d’alto profilo professionale, eppure è perennementeesventuratamente sovente da sola.
    
    Stasera Eleonora uscirà, la proposta le era giunta repentinamente inattesa, c’era un rinfresco nel cottage d’una sua beneamata amica, là però ci sarebbe andata da sola, perché in fin dei conti non aveva la compagnia con la quale avviarsi. Giunta all’entrata dell’enorme inferriata di quella casa signorile si bloccò, poiché prese seriosamente in considerazione di tornare indietro, quell’idea l’attanagliava in maniera intensa, ponderando che là dentro si sarebbe di certo tediata e stancata ben presto. La sua ...
    ... beneamata e amabile amica di sempre l’ospitò ricevendola con una calorosa ed entusiastica ammirazione, vedendola talmente ben agghindata con il suo immancabile vestito grigio scuro e con l’estesa e stuzzicante scollatura, nel frattempo l’amica le fece conoscere diversi invitati e dopo s’instradarono in direzione dello snack bar.
    
    “T’offro da bere, che cosa desideri?” – udii una voce a ridosso di me, girandomi lo adocchiai. Era un uomo non appariscente, ma di corporatura regolare, bruno di carnagione, con uno sguardo irresistibile e di belle maniere.
    
    Io replicai naturalmente con un sorriso scaltro e franco, dopo lui mi ghermì per un braccio e ci allontanammo presentandoci con i nostri bicchieri verso una panchetta appartata, di quel grande e verdeggiante cortile interno del cottage. Lui mi riferì di chiamarsi Floriano e appresso iniziammo a conversare liberamente. Io percepivo indosso un’inedita e bizzarra sensazione attanagliarmi, il respiro m’ostruiva serrandomi quasi lo stomaco, probabilmente era dovuto al semplice fatto che da svariato tempo non avevo più avuto contatti tanto ravvicinati con un uomo, perché adesso sembrava come se le mie pulsioni e i miei stimoli si stessero scuotendo e ridestando, elargendomi un’eccitazione che trapelava filtrando da ogni parte del mio essere. Io in quel frangente, auspicavo che Floriano non avvertisse che i miei capezzoli erano diventati sodi e formosi, sotto il tessuto del mio vestito.
    
    Floriano si trovava poco più di due mesi nella ...
«1234»