1. Escort 3 - il manager pubblico


    Data: 07/07/2018, Categorie: Etero Autore: Suve, Fonte: EroticiRacconti

    Due settimane dopo Muriel mi chiamò ancora.
    
    Ci eravamo viste un paio di volte ma sempre e solo per occasioni mondane: un apericena nel locale ritrovo di tanti facoltosi e una serata nel locale più “in” del momento. Tutto a scopo pubblicitario. Conobbi così anche il gestore del locale e un buttafuori a cui lasciai il mio numero su suggerimento di Muriel “nel caso” cercassero compagnia per qualche loro cliente.
    
    La telefonata però era di lavoro.
    
    Così due giorni dopo Muriel passò a prendermi per andare in un albergo appena fuori della città. Durante il tragitto mi fece il briefing spiegandomi che si trattava di un uomo importante, un manager pubblico con agganci nel mondo della politica che era di passaggio in città per non so quale impegno. Era già stato suo cliente e lei sapeva cosa lui preferisse.
    
    Mi spiegò in breve cosa si attendeva da me e che sarebbe stata la mia introduzione al mondo sado-maso anche se in forma molto soft.
    
    In albergo salimmo direttamente nella camera del tipo scortate dal suo uomo di fiducia che ci attendeva nella hall, il personale ci rivolse appena uno sguardo e mi stupii di come certe cose fossero considerate “normali” mentre io, fino a poco tempo prima, ne ero totalmente all’oscuro.
    
    In camera trovammo un cinquantenne non molto alto in accappatoio. Ci fece entrare congedando il suo collaboratore e ci offrì dello champagne. Non si poteva certo definire bello, e nemmeno simpatico. Certo era educato, cortese, però col modo di fare di ...
    ... quello che si aspetta di essere obbedito senza se e senza ma non si attirava certo la simpatia.
    
    Dopo alcuni minuti di convenevoli in cui ci subissò di complimenti per la nostra bellezza, Muriel andò a prendere la borsa che si era portata dietro e di cui non aveva voluto dirmi il contenuto.
    
    - Cominciamo Commendatore? –
    
    Al cenno affermativo di lui cambiò totalmente atteggiamento.
    
    - Togliti l’accappatoio verme, facci vedere quanto fai schifo –
    
    Il tipo ubbidì tremando visibilmente, non vi era più traccia dell’uomo sicuro di qualche istante prima.
    
    - Sì –
    
    - Sì cosa verme? Non hai imparato come ti devi rivolgere a me? –
    
    - Sì…padrona –
    
    - Bravo il mio cucciolotto, ora stenditi sul letto e allunga le mani sopra la testa –
    
    Lui lo fece e ebbi modo di vedere il suo corpo. Non era particolarmente grasso, un principio di pancetta, il petto con un accenno di seno più che di pettorali, il pelo in parte bianco e rado.
    
    Ho rischiato di scoppiare a ridere vedendogli il ventre. Tra le cosce c’era un arnese piccolo come mai ne avevo visti. Raggrinzito sembrava poco più grande del mio clitoride. Mi sono trattenuta e ho aiutato Muriel a cingergli i polsi con delle manette fatte passare sulla sponda in ferro del letto.
    
    Immobilizzato com’era lo vedevo tremare visibilmente nell’attesa di…… di Muriel che subito prese uno staffile e cominciò a picchiarlo sulle cosce e sul ventre. Non molto forte ma abbastanza da far risuonare il rumore dei colpi nella stanza. Io ero ...
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