1. Schiavizzato dal suo capo parte ottava


    Data: 19/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: astroxman, Fonte: EroticiRacconti

    Naturalmente oltre la casa il padrone gli aveva tolto anche lo stipendio. Adesso era un autentico schiavo, lavorava e viveva solo per soddisfare il padrone. ogni giorno 10, 12 ore a scaricare e spostare scatoloni pesantissimi, senza l’uso di alcun macchinario, tutto a mano, sulle sue spalle. poi a pranzo una ciotola di riso scotto che mangiava a mani nude, in ginocchio mentre il padrone lo osservava. i manager che ormai sapevano della sua nuova esistenza avevano avuto il permesso di scendere in magazzino quando volevano: se avevano voglia di un bel pompino o due, di scoparselo nel culo o di bastonarlo a sangue con la canna di bambù. il padrone si fermava solo a sera per una bella e lunga leccata di piedi, un massaggio che lo rilassava, poi gli dava una ciotola di sbobba puzzolente, di solito cavolfiori e patate nella quale faceva una bella pisciata. lo schiavo la mangiava con la bocca come un cane affondando avidamente in quello schifo.
    
    a sorpresa un giorno gli disse che doveva venire a casa sua per travestirsi da figa, da sissy, da trans. gli fu permesso e ordinato di lavarsi a fondo, visto che nel magazzino al massimo il padrone una volta alla settimana lo lavava con una doccia gelata da una canna. doveva essere pulito e profumato. indossò una nuova parrucca, lunghi capelli rossi, si incipriò e mise un rossetto rosso fuoco da autentica puttana, collant di nylon e mutandine di pizzo sopra il cazzo sempre chiuso nel lucchetto. povero cazzo, quanto gli veniva duro tutti i ...
    ... giorni ma non poteva avere orgasmi, si sentiva impazzire. scarpe col tacco dodici naturalmente. lo portò in cortile aprì lo sportello del suv dove c’era una gabbia bassa e stretta e lo fece salire, richiuse lo sportello. dove lo stava portando? che bello sentirsi in gabbia come il cane che era diventato. il padrone guidò per più di un’ora poi si fermò. lo fece uscire dalla gabbia e dalla macchina, mise la catena al collare che indossava sempre e stranamente gli permise di camminare in piedi forse per non rovinare i collant. i piedi gli facevano malissimo nelle scarpe coi tacchi non si era mai abituato. erano davanti all’ingresso di una bella villa di campagna, un negro in giacca e cravatta davanti al portone faceva da sicurezza, controllò un foglio del padrone e li fece entrare. erano in un salone dove in mezzo c’era come un palco, era pieno di gente, uomini e donne elegantissimi di tutte le età. il padrone affidò lo schiavo a un altro negro e si mise a conversare amabilmente con gli altri ospiti e bere dei drink. che posto era quello? che sorte gli sarebbe toccata? il negro lo condusse in una stanzetta semibuia dove dopo essersi abituato alla vista vide che era piena di ragazzi e ragazze, uomini e donne completamente nudi anche loro con collana e guinzaglio al collo. ogni tot minuti uno di loro veniva condotto fuori dal negro. cosa sarebbe successo loro? quando toccò il suo turno venne preso al guinzaglio e condotto sul palco, la folla era lì tutta davanti che lo osservava. ...
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