1. La sborra del prete


    Data: 15/03/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: Donnie, Fonte: EroticiRacconti

    ... e non potei fare a meno di notare gli sguardi che Don Enrico mi dedicava, o meglio che dedicava al mio sedere. Essendo Luglio, indossavo dei pantaloni di tuta molto attillati, quasi come dei leggings, che arrivavano fino al ginocchio. La prima volta che lo beccai a guardare, distolse subito lo sguardo, ma le altre volte divenne più coraggioso, e lo mantenne per vari secondi. Inutile dire che quegli sguardi avevano decisamente catturato la mia attenzione. Sentirmi oggetto del desiderio di Don Enrico mi aveva eccitato enormemente. Da quel momento in poi feci di tutto per essere guardato dal mio prete. Mi chinavo volutamente per raccogliere qualcosa che facevo cadere, soltanto perché lui potesse godere della miglior vista del mio culetto nei leggings attillati. Dopo un'altra ora di "lavoro", Don Enrico mi disse che andava bene così, e mi chiese se volessi confessarmi visto che quella settimana non lo aveva fatto. La chiesa sarebbe rimasta chiusa al pubblico fino al giorno dopo, quando sarebbero stati ultimati i lavori di allestimento. Accettai e lo seguii in confessionale. Le confessioni con Don Enrico erano sempre molto spontanee, mi chiedeva della mia vita quotidiana, dei miei hobby ecc, erano più conversazioni che confessioni. Quel giorno, complice anche il fatto che eravamo completamente soli, Don Enrico arrivò subito al punto. "Come va a nuoto? Ti stai trovando bene?"- mi chiese dal nulla, al ché replicai facendo si con la testa, e spiegandogli che era uno sport molto ...
    ... bello, e che faceva molto bene al fisico. "Lo vedo quanto fa bene al fisico, sei in grande forma"- aggiunse, non riuscendo a trattenere un sorriso alquanto strano. Lo ringraziai, ma lui non si arrese; "quei pantaloni ti donano molto, fanno molto bene alle tue curve"- mi disse con lo stesso ghigno in faccia. Ringraziai ancora, e decisi di punzecchiarlo- "è per questo che mi stava guardando sempre oggi?"- dissi deciso. Don Enrico non capì subito che sarei stato al suo gioco, e imbarazzato incominciò a dire che non era così, che avevo frainteso. Cercai subito di rassicurarlo, dicendogli che non mi dispiaceva affatto avere gli occhi di un uomo addosso, che ero abituato, e iniziai a ridere. Lui era visibilmente più rilassato, e si mise comodo sulla sua seduta, dicendomi che, in verità- "hai un culo niente male". Restai di sasso, e il pene mi divenne duro immediatamente. Qui non si trattava di un fugace sguardo, Don Enrico aveva chiaramente detto che gli piaceva il mio culo. Decisi che non avrei sprecato una situazione del genere. Presi la palla al balzo, alzandomi e dando le spalle a Don Enrico, che rimanendo seduto, aveva praticamente il mio culetto di fronte a sé. A separarci era soltanto il pannello traforato del confessionale, da cui potei notare quanto Don Enrico stesse apprezzando la vista, e da cui notai anche che una delle sue forti mani era scappata a nascondersi sotto la tunica, dove presumo che qualcosa di molto duro si fosse risvegliato. Da quella posizione, chiesi subito ...